Un gruppo di giovani in Romania ha creato il gruppo "la corruzione uccide". Continuano le manifestazioni contro le riforme giudiziarie, a rischio lo stato di diritto.
Nel 2015, un incendio nella discoteca Colectiv di Bucarest causo' la morte di 65 persone.
Il locale aveva ottenuto la licenza per aprire, nonostante non fosse a norma per la sicurezza.
Quella notte, Florin Badita ha perso un amico e ha deciso che era giunto il momento di lottare contro la corruzione.
Insieme ad altri giovani,Badita ha creato il gruppo "La corruzione uccide":
"Volevamo creare questo gruppo per rendere le persone consapevoli del pericolo che rappresenta la corruzione e per cercare di diffondere il pensiero critico e fornire strumenti a coloro che vogliono cambiare le cose ma non hanno idea di come farlo".
Il gruppo organizza dibattiti, è attivo anche per strada. Negli ultimi anni le manifestazioni anti-corruzione hanno segnato anche la vita politica del Paese.
Durante l'apertura della presidenza rumena dell'Unione europea i manifestanti hanno denunciato che il governo intende assumere il controllo della magistratura
Diverse critiche arivano anche dal partito di opposizione che da due anni ha intrapreso un cammino di rinnovamento.
" Per due anni non si è pensato al futuro del Paese, l'impegno della Romania non si concentrava sulle infrastrutture , gli ospedali o su un piano per incoraggiare i giovani a rimanere nel Paese. Il Governo ha messo tutto il suo imoegno nel cercare scappatoieai guai giudiiari di Dragnea" ha commentato Dan Barna leader di Save Romania Union Party.
Liviu Dragnea è il leader del partito socialdemocratico. Fu condannato a tre anni e mezzo di carcere per abuso di potere. Ora il Parlamento sta discutendo una legge di amnistia che potrebbe evitargli il carcere. A lui e migliaia di altri politici condannati per corruzione.
Il governo si difeso cosi' " Abbiamo avuto sia successi che problemi. Ci sono state pressioni sui pubblici ministeri e i giudici.La cosa piu' importante, per noi, è assicuirare l'indipendenza del sistema giudiziario . Questo è nelle mani del Parlamento" ha affermato George Ciamba, ministro degli Affari Esteri della Romania.
Le riforme giudiziarie della Romania, che preside l'Ue per i prossimi sei mesi, preoccupano Bruxelles che le considera un pericolo per lo stato di diritto.