Cop28, nell'ultima bozza per l'accordo finale manca l'uscita dai combustibili fossili

Un delegato cammina tra gli spazi della Cop28 davanti a due manifesti contro la guerra e a favore del passaggio alle energie verdi
Un delegato cammina tra gli spazi della Cop28 davanti a due manifesti contro la guerra e a favore del passaggio alle energie verdi Diritti d'autore Rafiq Maqbool/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Di Maria Michela D'Alessandro
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Presentata a Dubai l'ultima bozza di compromesso della Cop28, che non contiene alcun riferimento all'eliminazione dei combustibili fossili

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A poche ore dalle battute finali della Cop28, la conferenza internazionale per il clima organizzata a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, salta l'uscita definitiva dalle fonti fossili. 

L'ultima bozza del testo di 21 pagine presentata lunedì (modificata dalle 27 pagine iniziali), non fissa più alcun obiettivo storico di “uscita” dal petrolio, dal gas e dal carbone.

Il progetto di accordo, proposto da Sultan Al Jaber, presidente della Cop28 e numero uno della compagnia petrolifera nazionale degli Emirati, lascia completa libertà di scegliere il modo in cui “ridurre i combustibili fossili”, responsabili di circa due terzi delle emissioni di gas serra, causa dells crisi climatica in corso. 

I punti della proposta

Nella bozza del cosiddetto Global stocktake viene però solo riconosciuta la necessità "di una riduzione profonda, rapida sia del consumo che della produzione di combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, in modo da raggiungere lo zero netto entro, prima o intorno al 2050, come raccomandato dalla scienza".

Nella bozza finale resta comunque l'indicazione di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l'efficienza energetica al 2030. 

Le critiche alla bozza

Particolarmente critici con la proposta sul tavolo i Paesi europei, gli Stati insulari e diversi Paesi dell'Africa e dell'America Latina (eccetto la Bolivia), i più colpiti dai cambiamenti climatici. In rivolta le associazioni ambientaliste coinvolte nei negoziati.

Gli ostacoli maggiori vengono proprio dall'Arabia Saudita, principale esportatore di petrolio al mondo, e dall'Iraq - membri dell'Opec - che hanno apertamente espresso la propria opposizione all'ipotesi di una uscita dai combustibili fossili. Anche i negoziatori di Russia e Iran si sono spesi attivamente per eliminare il "phase out" dei combustibili fossili dalla bozza.

L'Unione europea ha ritenuto il testo “insufficiente” e gli Stati Uniti chiedono che venga “sostanzialmente” rafforzato: "Questa è l'ultima Cop in cui avremo la possibilità di mantenere in vita l'obiettivo di contenere l'aumento delle temperature medie a 1,5 gradi centigradi - ha detto l'inviato statunitense John Kerry -. "Credo che nessuno voglia essere associato a un fallimento. Poche persone nella vita pubblica devono fare scelte di vita o di morte nella Storia. Questa è una guerra per la nostra sopravvivenza".

Tra le reazioni più dure, quella del ministro delle Risorse naturali delle Isole Marshall, John Silk: "Non siamo venuti qui per firmare la nostra condanna a morte”.

Secondo i delegati un nuovo testo è atteso nella mattinata di oggi, ultimo giorno di negoziati a Dubai. La conferma di un nuovo testo è arrivata, tra gli altri, dall'inviato per il clima del Bangladesh Saber Chowdhury, senza prospettare però cambiamenti radicali.

Organizzazioni non governative, scienziati ed esperti denunciano un progetto che elenca opzioni non vincolanti: una "lista della spesa" o un "menu à la carte" che prevede lo sviluppo del solare, dell'eolico, del nucleare, delle tecniche di cattura del carbonio - ma ancora non vincola all'uscita dal consumo di combustibili fossili. 

I delegati sono chiamati oggi a votare il testo finale all'unanimità: nel giorno in cui cade l'anniversario dell'accordo di Parigi, sembra però difficile rispettare la scadenza con i negoziati che dovrebbero proseguire anche nei prossimi giorni per trovare un accordo condiviso.

La posizione dell'Italia

Nonostante l'Italia non sia stata tra gli interlocutori principali di questa Cop28, anche Francesco Corvaro, inviato speciale per il cambiamento climatico per il Paese europeo, si è detto deluso dal testo della bozza presentato lunedì a Dubai. 

"Siamo andati avanti fino a notte fonda e tutti i Paesi hanno manifestato un forte disappointment rispetto a questa bozza", ha dichiarato Corvaro a Rai News24.

Sulla possibilità che i paesi produttori di petrolio alla fine accettino una soluzione che preveda il phaseout daifossili, Corvaro ha osservato che la mossa che ha fatto la presidenza va probabilmente nella direzione di mettere allo scoperto le varie posizioni: "ieri sera è emerso che la comunità internazionale è compatta su questa necessità dell'uscita dai fossili. Questo mette un po' nell'angolo chi ha cercato di promuovere una bozza così poco ambiziosa e ha riportato un'unità da un certo punto di vista su un'ambizione che, come diceva Kerry, o è adesso o non ci sarà una prossima Cop per poterlo fare".

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