L'eclissi totale nell'arte: come è stata rappresentata nella pittura e nella letteratura

Come il sole che scompare ha da sempre catturato l'immaginazione umana
Come il sole che scompare ha da sempre catturato l'immaginazione umana Diritti d'autore Credit: Wikimedia Commons/Sotheby's/Canva
Diritti d'autore Credit: Wikimedia Commons/Sotheby's/Canva
Di Christian Moore
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'eclissi solare totale è prevista per il prossimo 8 aprile, e sarà visibile dagli Stati Uniti. Per secoli, al fenomeno sono stati attribuiti tetri presagi

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Si stima che ben un quarto dei cittadini statunitensi si sposterà nelle località dalle quali è possibile ammirare al meglio l'eclissi solare prevista per il prossimo 8 aprile. E ci saranno anche moltissime persone in arrivo dall'estero per l'evento, che si ripeterà poi nel 2044. Ma perché sta ricevendo così tanta attenzione, con una copertura in diretta già confermata dai grandi network, nonché in streaming, per coloro che non potranno recarsi negli Stati Uniti?

Da parte a pesare è senz'altro il fatto che l'eclissi sarà visibile in un Paese noto per la sua capacità di spettacolarizzare e promuovere ogni tipo di evento, al fine di trarne un guadagno. Ma questo tipo di fenomeni suscita sempre molto interesse. Una conferma arriva dal modo in cui essi sono statirappresentate nell'arte e nella letteratura.

Rappresentazioni artistiche attraverso i secoli

L'innalzamento della croce di Rubens
L'innalzamento della croce di RubensCredit: Wikimedia Commons

Dall'antico Egitto in poi, le eclissi sono quasi sempre state considerate un cattivo presagio. Per questa civiltà, se il sole scompariva improvvisamente dal cielo, ciò indicava un malcontento da parte degli dei. Manifestato attraverso la mancata separazione di giorno e notte, di sole e luna. 

Non a caso, i pittori rinascimentali come Rubens hanno incluso le eclissi nelle rappresentazioni della crocifissione di Cristo, a simboleggiare la speranza che viene cancellata dalle tenebre. Il pittore espressionista austriaco Egon Schiele ha fatto riferimento allo stesso fenomeno nel suo dipinto del 1907 "Crocifissione con sole oscurato", dove l'unica luce della scena proviene da un secondo "sole" l'aureola di Cristo.

"Crocifissione con sole oscurato" di Egon Schiele
"Crocifissione con sole oscurato" di Egon SchieleCredit: Sotheby's Images

All'inizio dell'epoca moderna, l'idea che le eclissi rappresentassero un cattivo presagio iniziava a prendere corpo dal punto di vista politico più che religioso. Ciò in quanto i cicli del giorno e della notte, ovvero della luce e del buio, furono associati a quelli della politica.

Nella tragedia di Shakespeare del 1605, il "Re Lear", uno dei lord alla corte del sovrano, Gloucester, osservava: "Queste ultime eclissi di sole e di luna non ci portano nulla di buono". Mezzo secolo dopo, John Milton scrisse in "Paradise Lost":

In un'eclissi fioca si spande un crepuscolo disastroso

su metà delle nazioni e con la paura del cambiamento

lascia perplessi i monarchi.
John Milton

Non è difficile capire perché, in un anno in cui quasi la metà della popolazione mondiale si recherà alle urne, con molti candidati "di rottura" in lizza, l'imminente eclissi potrebbe per alcuni rappresentare un simbolo del nostro mondo inquieto.

Non è nemmeno difficile immaginare che questa volta potremmo assistere al ripetersi di scene come quelle descritte da John Evelyn, nel 1652, di un'eclissi solare che "aveva allarmato a tal punto l'intera nazione che quasi nessuno lavorava e nessuno usciva di casa; erano così ridicolmente maltrattati da astronomi sciocchi e ignoranti".

Ma in realtà negli ultimi cento anni le eclissi sono state rappresentate dagli artisti in molti modi diversi, non tutti lugubri. Emily Dickinson, per esempio, ha scritto una poesia senza titolo la cui prima strofa recita:

Sembrava che le strade stessero correndo...

E poi le strade si fermarono.

L'eclissi era tutto ciò che potevamo vedere alla finestra.

E lo stupore era tutto ciò che potevamo sentire.
Emily Dickinson
Sam Worthington in Avatar - La via dell'acqua (2022)
Sam Worthington in Avatar - La via dell'acqua (2022)Credit: 20th Century Studios/Lightstorm Entertainment

In tempi più recenti, le eclissi sono state protagoniste della cultura popolare, da Stephen King a Stephenie Meyer, da Avatar: l'ultimo dominatore dell'aria ad Avatar: la via dell'acqua.

E forse sono più le volte in cui tali fenomeni vengono ancora narrati come presagi di sventura. Ma in alcuni casi ad emergere è proprio la luce che arriva da dietro l'oscurità. Virginia Woolf, durante un'eclissi solare nel 1927, descrive nel suo diario il tuffo iniziale nell'oscurità: "All'improvviso la luce si spense. Eravamo caduti. Era estinta. La Terra era morta". Ma poi, proprio mentre il terrore del momento attanaglia gli osservatori del cielo riuniti, il colore ritorna: "Dapprima con un miracoloso scintillio etereo, poi quasi normalmente, ma con un grande senso di sollievo. È stato come un recupero".

Perché ciò che è importante ricordare con tutte queste eclissi, reali o fittizie, è che l'oscurità che portano è fugace: passerà.

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