Investimenti e sostenibilità: gli sforzi di Riad per ottenere Expo 2030

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La capitale dell'Arabia Saudita dovrà battere la concorrenza di Roma e Busan: il nome della città vincitrice sarà annunciato il 28 novembre a Parigi

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Riad è una delle capitali in più rapida crescita al mondo. La Visione 2030, il piano generale per la trasformazione del Paese, include la candidatura all'Expo del 2030, per cui è stato stanziato un budget di 7,2 miliardi di euro. Le esposizioni sono eventi globali che hanno tra i propri obiettivi quello di trovare soluzioni alle più grandi sfide dell'umanità.

"Se dovessimo organizzare l'Expo, ci aspettiamo che tutti partecipino - dice Ibrahim bin Mohammed Al-Sultan, amministratore delegato ad interim della Commissione reale della città di Riad -. Mi riferisco alla creazione del sito, al design e ai suoi contenuti. Dalla Cina alla Corea, dall'Italia all'Inghilterra all'Africa: voglio che partecipino tutti. L'Arabia Saudita ha già annunciato che aiuterà tutti i Paesi e che avrà il suo padiglione. Vogliamo che questo sia un'Expo senza precedenti. I partecipanti mostreranno i loro valori e la loro tradizione e le condivideranno con gli altri".

La capitale dell'Arabia Saudita ospita oltre 7 milioni e mezzo di abitanti. Più del 40% sono espatriati che stanno assistendo a grandi cambiamenti nelle infrastrutture del Regno, dagli affari alle arti all'istruzione. La Downe House è la prima scuola internazionale britannica per ragazze a Riad.

"Quando abbiamo aperto qui a Riad era importante portare il meglio del programma di studi britannico, ma anche assicurarci di fare davvero tesoro della cultura del Paese in cui ci troviamo - dice Adele O'Doherty, direttrice della Downe House -. Così oltre ad insegnanti britannici, offriamo anche un programma completo in lingua araba approvato dal Ministero dell'Istruzione, studi islamici e studi sociali. Per quanto vogliano che l'Arabia Saudita faccia parte della scena globale, per le famiglie del posto è molto importante che la loro cultura sia riconosciuta e che la lingua araba rimanga viva".

Anche la scena artistica e culturale di Riad è in piena espansione. Riyadh Season è uno dei più grandi eventi invernali di intrattenimento al mondo: comprende arte, musica, teatro, cucina e sport. Il MDLBeast Soundstorm si è affermato invece come il più grande festival musicale del Medio Oriente, con oltre 200 artisti internazionali e nazionali. Di recente a Riad è stata inaugurata anche una produzione de Il Fantasma dell'Opera, l'opera teatrale pluripremiata di Andrew Lloyd Webber.

"È molto importante, non solo per il Paese ma a livello globale, che l'Arabia Saudita cominci a farsi conoscere nel campo delle produzioni teatrali - dice Jasper Hope, consulente della Commissione reale per la città di Riad -. Questo è un posto perfetto per tutte le produzioni teatrali in giro per l'Europa e l'Asia che vogliono prolungare la loro tournée: noi siamo stati in grado di approfittarne con spettacoli come Il Fantasma dell'Opera".

Ottenere l'Expo 2030 è considerato parte integrante della trasformazione di Riad in un hub regionale per l'arte. "Ho avuto la fortuna di essere coinvolto marginalmente in diversi Expo negli ultimi 20 o 30 anni, e ogni volta si vedono sviluppi fantastici nelle città che lo ospitano - dice Hope -. Se Riad sarà in grado di organizzare Expo 2030, succederà lo stesso anche qui. In città arriveranno molti più turisti, Riad attirerà molti più artisti e produzioni teatrali, e questo permetterà anche alla scena locale di svilupparsi".

Lee Starks è un pugile e allenatore del New Jersey. Oggi vive a Riad e ritiene che la città offra un ambiente ottimale per gli atleti professionisti. "Alleno pugili anche in Camerun, a Bangkok e a Dubai - dice Starks -. Qui non ci sono distrazioni per gli atleti. Possono allenarsi e prepararsi meglio dal punto di vista mentale. Inoltre, con il caldo, si allenano bene correndo su e giù per le colline: il caldo aiuta la loro resistenza e gli permette di progredire".

"L'era del cambiamento: Insieme per un domani lungimirante" è il tema su cui è incentrata la candidatura di Riad. Grande enfasi viene data anche all'iniziativa Zero Carbon, che punta a raggiungere la neutralità carbonica. L'inizativa prevede inoltre infrastrutture per il trasporto sostenibili, promuove un modello di economia circolare ed edifici ad alta efficienza energetica.

Il sito previsto per l'Expo copre un'area di 6 milioni di metri quadrati a cinque minuti di auto dall'aeroporto della capitale e sarà collegato dalla nuova rete metropolitana: l'obiettivo è attirare 40 milioni di visitatori. "Ci saranno sei linee di metropolitana, per una lunghezza di quasi 170 chilometri: è forse l'unico progetto al mondo di queste dimensioni - dice Ibrahim bin Mohammed Al-Sultan -. Collegherà l'aeroporto alla sede dell'Expo, al centro e a tutti i luoghi importanti della città".

Tra i nuovi sviluppi sostenibili in costruzione c'è anche il King Salman Park, uno sviluppo urbano nel cuore della città: il 70% dello spazio sarà occupato da un'area verde. Per gli sviluppatori del parco Expo 2030 sarà una vetrina importante per Riad.

"Porterà un'immensa consapevolezza delle opportunità offerte da Riad - dice George Tanasijevich, amministratore delegato del fondazione King Salman Park -. Probabilmente molte persone hanno idee sbagliate su cosa sia l'Arabia Saudita. Quale opportunità rappresenti. Se riusciremo a portare qui l'Esposizione Universale nel 2030, tutti gli occhi saranno puntati su Riad: sarà una grande opportunità per far conoscere questo mercato a persone che ancora non ne sanno abbastanza. Troveranno opportunità da cogliere e si uniranno a noi".

Riad dovrà battere la concorrenza di Roma e Busan, in Corea del Sud, le altre due città candidate all'organizzazione di Expo 2030. Il nome della città vincitrice sarà annunciato il 28 novembre a Parigi.

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