Germania, cala l'inflazione ma peggiorano le previsioni sul Pil dell'Fmi: potrebbe perdere lo 0,3%

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Di Michela Morsa
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Secondo le nuove stime del Fondo monetario internazionale la Germania potrebbe essere l'unico Paese del G7 a subire una contrazione della produzione economica

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Secondo il Fondo monetario internazionale, la Germania potrebbe essere l'unica economia del G7 a contrarsi nel 2023. In base alle previsioni dell'organizzazione, il Paese potrebbe perdere lo 0,3% del Pil, mentre le altre principali economie mondiali dovrebbero crescere: +1,8% per gli USA, +1,1% per l'Italia. Stime che sono solo peggiorate dall'ultimo rapporto di aprile, che ipotizzava un calo della produzione economica tedesca dello 0,1%. 

Tra le ragioni di questa contrazione ci sono l'inasprimento della politica monetaria e la minore domanda di beni tedeschi da parte della Cina. In generale, in quanto Paese esportatore, la Germania sta soffrendo più di altri Paesi per la debolezza del commercio mondiale. Ma la ragione principale è sempre la stessa: le conseguenze durature della crisi energetica, in particolare sulla produzione industriale. La Germania dipendeva fortemente dal gas russo e sostituire questa fonte non è stato facile né economico.

La Bundesbank, la banca centrale tedesca, era già giunta alle stesse conclusioni, quindi la dichiarazione del Fmi non è stata una sorpresa. In ogni caso, le perdite della principale economia dell'Unione europea non sono certo un buon segnale per l'intera Ue e soprattutto per l'Eurozona.

Cala l'inflazione

Ma c'è un cauto ottimismo per quanto riguarda l'inflazione. Riprendendo il calo imboccato all'inizio dell'anno, a luglio è scesa leggermente, passando dal 6,8% di giugno al 6,5%. Gli analisti avevano previsto un tasso di inflazione annuale armonizzato del 6,6%.

Sebbene questo mese l'inflazione sia scesa, gli economisti hanno definito il ritmo del calo lento, soprattutto a causa del confronto con l'anno scorso, quando diverse agevolazioni per cittadini e aziende hanno comportato una depressione dei prezzi. 

Ma diversi analisti sostengono che a partire da settembre il calo dell'inflazione subirà una nuova accelerazione e il confronto con l'anno precedente si normalizzerà.

A titolo di confronto, l'inflazione è scesa al 5% in Francia ed è salita al 2,1% in Spagna. I dati sull'inflazione italiana e nella zona euro sono attesi per lunedì. Gli economisti si aspettano un calo al 5,2%, dal 5,5% di giugno.

"L'inflazione sta rientrando nell'obiettivo della Banca centrale europea del 2% molto lentamente", ha detto Thomas Gitzel, capo economista del Gruppo Vp Bank. "Probabilmente i guardiani monetari europei non potranno ancora sedersi e rilassarsi".

Giovedì la Bce ha alzato i tassi d interesse per la nona volta consecutiva, ma ha lasciato aperta la porta a una pausa a settembre, anche se l'inflazione di fondo sembra essere più stabile di quanto si pensasse.

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