Cessate il fuoco a Gaza: veto degli Usa al Consiglio Onu, ma Washington propone la sua bozza

Proseguono bombardamenti e combattimenti nella Striscia di Gaza, dove Israele minaccia di continuare l'offensiva contro Hamas a meno di liberare gli ostaggi entro il Ramadan
Proseguono bombardamenti e combattimenti nella Striscia di Gaza, dove Israele minaccia di continuare l'offensiva contro Hamas a meno di liberare gli ostaggi entro il Ramadan Diritti d'autore Tsafrir Abayov/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Gabriele Barbati
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Per la prima volta gli Stati Uniti propongono un cessate il fuoco all'Onu, dopo veti e rifiuti di uno stop militare a Gaza come sempre richiesto da Israele. L'Ungheria si dissocia dall'appello dell'Ue per una tregua nella Striscia dopo una telefonata del ministro degli Esteri di Gerusalemme

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Per la terza volta gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un immediato cessate il fuoco umanitario nella Striscia di Gaza

La risoluzione, redatta dalle Nazioni arabe, ha ottenuto il sostegno di 13 dei 15 Stati membri del Consiglio. Il Regno Unito si è astenuto

Il veto degli Stati Uniti, che Washington ha motivato dicendo che l'approvazione del testo avrebbe potuto interferire con i negoziati in corso, era atteso. Lunedì, infatti, gli Stati Uniti hanno presentato una propria bozza più moderata, invocando per la prima volta un cessate il fuoco a Gaza.

La risoluzione Usa, che non è chiaro se e quando verrà votata, prevede un cessate il fuoco temporaneo in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e l'abolizione delle restrizioni sugli aiuti umanitari a Gaza. 

La mossa statunitense potrebbe comunque denotare un cambio di posizione sull'azione di Israele nella Striscia, dopo che anche l'Unione Europea ha rinnovato un appello alla fine "immediata" della guerra.

Gli Usa e l'Europa convergono su un cessate il fuoco a Gaza

La bozza di risoluzione redatta dagli Stati Uniti chiede al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di invocare un cessate il fuoco temporaneo "appena possibile" tra Israele e Hamas e di rigettare ogni ipotesi di colonizzare nuovamente la Striscia, secondo l'agenzia di stampa Reuters.

Il testo è alternativo a quello presentato dall'Algeria e che gli Stati Uniti hanno rigettato martedì. La loro versione, più attenuata, contiene comunque un messaggio a Israele, dato che Washington ha finora bloccato ogni risoluzioneche menzionasse uno stop alle operazioni militari.

L'Ungheria ha concordato con Israele il no all'appello Ue per tregua a Gaza

"Ventisei Paesi concordano sulla necessità di una pausa umanitaria a Gaza e chiedono che non ci sia un'operazione militare a Gaza" ha dichiarato l'Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, dopo la riunione dei ministri degli esteri europei a Bruxelles lunedì.

L'unico membro Ue a dissentire è stata l'Ungheria, dopo una telefonata tra il ministro degli esteri Péter Szijjártó e il collega israeliano Israel Katz, secondo quanto riportato dal Jerusalem Post.

Netanyahu: non si riconosca la Palestina, scontro col Brasile

Il primo ministro, Benjamin Netanyahu, ha rifiutato qualsiasi ipotesi di riconoscimento unilaterale di uno Stato Palestinese da parte della comunità internazionale come soluzione del conflitto in corso, un'ipotesi discussa dagli Stati Uniti con gli alleati arabi in Medio Oriente. 

Il governo israeliano ha anche dichiarato lunedì persona non grata il presidente brasiliano Lula che aveva accusato Israele di genocidio dei palestinesi a Gaza, paragonandolo all'Olocausto, e ha poi richiamato l'ambasciatore del Brasile a Tel Aviv.

Ultimatum di Israele su Rafah: ostaggi liberi entro Ramadan

L'esercito israeliano ha pubblicato un video di due bambini e della loro madre, nei primi giorni dopo il loro rapimento, mentre vengono consegnati a un altro gruppo palestinese a Khan Younis.

Il governo israeliano ha citato la sorte della famiglia Bibas tra le ragioni per proseguire la propria azione militare, inclusa l'avanzata di terra su Rafah, su cui è stata data almeno una tempistica. Partirà se non verranno riconsegnati i circa cento ostaggi israeliani ancora a Gaza entro il Ramadan, dunque il 10 marzo.

Gerusalemme ha smentito invece una notizia della stampa secondo cui il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, è fuggito in Egitto con dei familiari e addirittura degli ostaggi.

Decine di morti in raid aerei sulla Striscia di Gaza e nel sud del Libano

Le operazioni aeree però non si fermano. Bombardamenti sul centro e il nord della Striscia hanno causato un centinaio di morti lunedì, portando il bilancio di quattro mesi e mezzo di guerra a oltre 29mila vittime e quasi 69mila feriti, secondo le autorità sanitarie locali. 

Secondo l'emittente Al Jazeera, militari israeliani nel nord di Gaza hanno sparato martedì su una folla in attesa della distribuzione di aiuti umanitari.

Raid aerei hanno colpito anche il sud del Libano un deposito di armi nella zona di Sidone, che ha causato diversi feriti.

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