Delegazione Usa in visita a Budapest: Ungheria ratifichi l'adesione della Svezia alla Nato

Delegazione di senatori statunitensi in visita in Ungheria
Delegazione di senatori statunitensi in visita in Ungheria Diritti d'autore Denes Erdos/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Ilaria Cicinelli
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Una delegazione di senatori Usa in visita a Budapest ha incitato l'Ungheria a ratificare la richiesta di adesione della Svezia alla Nato. Per Orbán la colpa del ritardo è nei commenti dei deputati svedesi sullo stato della democrazia del Paese. Presto al Congresso Usa una risoluzione di condanna

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Una delegazione bipartisan di senatori statunitensi si è recata domenica in visita ufficiale a Budapest e ha invitato il governo ungherese ad approvare immediatamente la richiesta di adesione della Svezia alla Nato.

I senatori statunitensi presenteranno una risoluzione al Congresso per condannare l'Ungheria

Nessun membro del governo di Budapest ha accettato di incontrare la delegazione. L'Ungheria è l'unico dei 31 membri della Nato a non aver ratificato la richiesta della Svezia. Il governo ora si trova ad affrontare crescenti pressioni per agire dopo aver ritardato la mossa per più di 18 mesi, poiché l'ammissione di un nuovo Paese all'alleanza militare richiede l'approvazione unanime.

I senatori in visita hanno annunciato che presenteranno al Congresso una risoluzione congiunta per condannare il presunto regresso della democrazia ungherese ed esortare il governo del primo ministro Viktor Orbán a rimuovere il blocco all'integrazione della Svezia.

All'inizio del mese, il senatore Ben Cardin, democratico del Maryland e presidente della commissione Esteri del Senato, ha sollevato la prospettiva di imporre sanzioni all'Ungheria per il suo comportamento e ha definito Orbán "il membro meno affidabile della Nato".

Nella risoluzione i senatori rilevano "l'importante ruolo che l'Ungheria può avere nella sicurezza europea e transatlantica", ma sottolineano la mancata promessa di non essere l'ultimo alleato della Nato ad approvare l'adesione della Svezia. "L'Ungheria", si legge nella risoluzione, "è venuta meno all'impegno di non essere l'ultima ad approvare l'adesione e mettendo a rischio la sicurezza transatlantica in un momento chiave per la pace e la stabilità in Europa".

L'Ungheria infastidita dai commenti dei politici svedesi sullo stato della democrazia

Orbán, convinto nazionalista alla guida dell'Ungheria dal 2010, ha dichiarato di essere favorevole all'ingresso della Svezia nella Nato, ma che i membri del suo partito non sono convinti a causa delle "palesi bugie" dei politici svedesi sullo stato della democrazia ungherese.

Ma in un discorso sullo stato della nazione tenuto sabato a Budapest, Orbán ha indicato che la legislatura ungherese potrebbe presto cedere.

"È una buona notizia che la nostra disputa con la Svezia si stia avvicinando alla conclusione", ha detto il premier. "Ci stiamo muovendo per ratificare l'adesione della Svezia alla Nato all'inizio della sessione primaverile del Parlamento".

La risoluzione dei senatori critica le relazioni sempre più calorose di Orbán con la Russia e la Cina, e osserva che mentre l'Ungheria ha aperto le porte ai rifugiati ucraini in fuga dall'invasione di Mosca, ha anche "diluito le sanzioni dell'Unione Europea nei confronti della Federazione Russa".

Le critiche dell'Ue a Budapest

Orbán, considerato da molti il più stretto alleato del Cremlino nell'Ue, è stato a lungo criticato per aver ignorato gli standard dell'Unione in materia di democrazia e stato di diritto. L'Ue ha trattenuto miliardi di finanziamenti da Budapest per presunte violazioni delle sue regole.

Il governo ungherese ha inoltre adottato un atteggiamento sempre più ostile nei confronti dell'amministrazione del presidente Joe Biden, accusando gli Stati Uniti di tentare di influenzare la vita pubblica ungherese.

Péter Szijjártó, ministro degli Esteri ungherese, ha dichiarato venerdì di aver accolto con favore la visita dei senatori, ma che "non vale la pena cercare di esercitare pressioni su di noi, perché siamo un Paese sovrano".

"Siamo contenti che vengano qui perché potranno vedere con i loro occhi che tutto ciò che leggono sull'Ungheria nei media liberali statunitensi è una palese menzogna", ha detto Szijjártó.

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