Ungheria, scandalo abusi sessuali: chieste le dimissioni del premier Orbán

Il premier ungherese Viktor Orban
Il premier ungherese Viktor Orban Diritti d'autore Stephanie Lecocq, Pool via AP
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Di Stefania De Michele
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Ancora una protesta a Budapest: le opposizioni chiedono le dimissioni del premier Orbán e del capo di gabinetto Rogán. I due sono nell'occhio del ciclone per la grazia concessa a un dirigente scolastico, condannato per aver insabbiato reati sessuali su minori

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In Ungheria i manifestanti a Budapest chiedono le dimissioni del premier Viktor Orbán e di Antal Rogán, capo di gabinetto del primo ministro, per lo scandalo della grazia concessa a una persona condannata per aver insabbiato un caso di abusi sessuali su minori.

L'opposizione in Ungheria sullo scandalo pedofilia

Non scema dunque la mobilitazione, promossa dal dal Movimento Momentum, che ha portato alle dimissioni della presidente ungherese Katalin Novák e dell'ex ministra della Giustizia Judit Varga, travolte dalle polemiche: diverse centinaia di manifestanti si sono riuniti nei pressi del castello di Buda, sulla piazza che si affaccia sul Monastero dei Carmelitani a Budapest, per chiedere a Orbán e Rogán di andarsene.

"I colpevoli ultimi sono Viktor Orbán, il padrone assoluto del sistema, e Antal Rogán, il ministro della propaganda del sistema, che vive con metodi mafiosi”, ha scritto Momentum nell'evento Facebook della protesta.

La grazia al dirigente scolastico che ha coperto gli abusi sessuali

A beneficiare della grazia è stato il dirigente scolastico di un istituto statale per bambini,condannato a più di tre anni di carcere nel 2018 per aver contribuito a coprire gli abusi sessuali commessi dal preside della scuola, che a sua volta deve scontare otto anni per aver abusato di almeno 10 bambini tra il 2004 e il 2016.

La presidente Novák, che ha concesso la grazia in occasione della visita di Papa Francesco in Ungheria nell'aprile 2023, ha negato di aver agito in maniera inopportuna e ha respinto le richieste di una spiegazione formale della sua decisione.

Lo scandalo getta un cono d'ombra su uno dei punti forti del governo di Orbán: il suo impegno per la famiglia e i valori cristiani. L'opposizione sollecita adesso una risposta dal premier: vuole sapere chi ha proposto la grazia per il dirigente scolastico.

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