La scorsa settimana le temperature si sono avvicinate a 40 gradi nel Cile centrale e nella capitale Santiago. L'ondata di calore, dovuta al fenomeno climatico El Niño, sta colpendo il cono meridionale dell'America Latina, al culmine della stagione estiva, provocando incendi boschivi
È salito a 123 il bilancio dei morti negli incendi degli ultimi giorni in Cile, che stanno devastando l'area centro-meridionale del Paese, nella regione di Valparaíso.
Le autorità di soccorso nazionali hanno riferito che sono stati identificati solo 33 corpi, mentre i dispersi sarebbero centinaia. Viña del Mar, Quilpué e Villa Alemana sono le città più colpite della regione dove migliaia di case sono state distrutte dalle fiamme.
Il presidente Gabriel Boric ha attivato sabato lo stato di emergenza nelle zone più esposte e dato ordine al ministero della Difesa di mobilitare l'esercito al fianco di vigili del fuoco e protezione civile.
"È la più grande tragedia dal terremoto del 2010" ha dichiarato Gabriel Boric.
L'effetto di El Niño
Da mercoledì scorso, le temperature si sono avvicinate a 40 gradi nel Cile centrale e nella capitale Santiago. L'ondata di calore, dovuta al fenomeno climatico El Niño, sta attualmente colpendo il cono meridionale dell'America Latina, al culmine della stagione estiva, provocando incendi boschivi acuiti dal riscaldamento globale.
Dopo Cile e Colombia, l'ondata di calore potrebbe minacciare Argentina, Paraguay e Brasile.