Israele: blitz di militari travestiti a Jenin, carri armati nell'ospedale di Khan Younis

La situazione umanitaria a Gaza è sempre più preoccupante
La situazione umanitaria a Gaza è sempre più preoccupante Diritti d'autore Adel Hana/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Agenti di Israele entrano travestiti nell'ospedale di Jenin per uccidere tre membri di Hamas. Carri armati irrompono nell'ospedale di Khan Younis a Gaza ma Israele smentisce. Decine di civili morti in nuovi raid e ancora nessun accordo sugli ostaggi

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Carri armati israeliani sono entrati nel cortile dell'ospedale al-Amal di Khan Younis e i militari hanno ordinato agli sfollati di evacuare immediatamente, secondo la Mezzaluna Rossa palestinese. 

L'esercito israeliano (Idf) ha smentito l'irruzione. Tuttavia, martedì, nella città ormai accerchiata nel sud di Gaza sono proseguite le operazioni militari. Decine di persone sono rimaste uccise nei bombardamenti, tra cui due bambini a Deir al-Balah. Il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia si avvia verso i 27mila morti secondo le autorità sanitarie locali. 

Urgente: le forze di occupazione hanno preso d'assalto il cortile anteriore dell'edificio della PRCS e dell'ospedale Al-Amal a Khan Yunis sotto la minaccia di armi

L'Idf ha comunicato anche di avere allagato alcuni tunnel nella Striscia di Gaza con l'intento di distruggerli, confermando l'ipotesi circolata nelle scorse settimane.

Operazione delle forze speciali israeliane in un ospedale a Jenin

Anche la Cisgiordania vede lo scontro alzarsi di intensità. Le forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver ucciso martedì tre membri di una cellula armata di Hamas all'interno dell'ospedale Ibn Sina, nella città di Jenin

Fermi immagine delle telecamere a circuito chiuso dell'ospedale verificati e pubblicati dall'agenzia Reuters mostrano agenti armati sotto travestimento: uno da infermiere, uno da persona anziana e uno che portava in giro un sediolino da neonato.

Gli obiettivi dell'operazione sono stati uccisi mentre dormivano, colpiti alla testa con pistole dotate di silenziatori, ha dichiarato all'agenzia il direttore medico dell'ospedale, Niji Nazzal.

Si lavora a una bozza per la liberazione degli ostaggi

Dopo il vertice di Parigi di domenica tra Israele, Qatar, Egitto e Stati Uniti nulla di fatto ancora per una tregua duratura a Gaza e la liberazione dei 136 ostaggi israeliani ancora detenuti. 

Hamas ha confermato di avere ricevuto la bozza di accordo, ma ha ricordato le proprie condizioni per il rilascio degli ostaggi.

"Il successo dipende dal fatto che Israele accetti di porre fine all'aggressione globale alla Striscia di Gaza", ha detto ad Al Jazeera uno dei portavoce del movimento Sami Abu Zuhri.

Anche il Movimento per il Jihad islamico ha comunicato che non firmerà alcun accordo che non preveda il ritiro completo di Israele dalla Striscia di Gaza.

"Non rilasceremo migliaia di terroristi e non rimuoveremo le forze israeliane da Gaza" ha dichiarato ancora una volta il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.

Non cerchiamo un conflitto ampio in Medio Oriente
John Kirby
Consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca

La risposta degli Stati Uniti all'attacco in Giordania

Gli Stati Uniti risponderanno in modo consequenziale all'attacco in Giordania che ha ucciso tre riservisti statunitensi. Lo ha affermato il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby.

Il presidente Joe Biden da parte sua ha dichiarato alla stampa di avere in mente una risposta e che l'Iran è responsabile dell'attacco. "Li ritengo responsabili, nel senso che stanno fornendo le armi alle persone che lo hanno fatto", ma ha precisato: "Non sto cercando una guerra più ampia, di cui nessuno ha bisogno". 

Nel frattempo gli Usa e il Regno Unito hanno annunciato nuove sanzioni contro l'Iran. Il ministro degli esteri di Teheran Hossein Amirabdollaian ha risposto che Washington dovrebbe concentrarsi su soluzione politiche per la crisi in Medio Oriente piuttosto che cercare un'escalation militare. 

ll segretario di Stato Usa Antony Bliken sarà di nuovo in Israele e nella regione da sabato prossimo secondo la stampa israeliana.

Guterres incontra all'Onu i principali donatori dell'Unrwa

Mentre la maggior parte degli abitanti di Gaza è ormai sfollata e a rischio carestia, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha incontrato martedì i rappresentati di diversi paesi che hanno sospeso le proprie donazioni all'Unrwa, da ultimo la Svezia. 

Il consiglio di Sicurezza Onu ha espresso preoccupazione per il "rapido deterioramento della situazione umanitaria" a Gaza e il timore è che il taglio dei fondi comporti un blocco delle operazioni dell'agenzia, che assiste la maggior parte dei palestinesi di Gaza ora per giunta sfollati a causa dei bombardamenti. 

Un ventina di organizzazioni umanitarie ha rilasciato una dichiarazione congiunta avvertendo che il ruolo dell'Unrwa nella Striscia è tale da 'non può essere sostituito da altre agenzie''.

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