Intelligenza artificiale, nasce il modello che si addestra in italiano

Una testa metallica composta di parti di motore simboleggia l'intelligenza artificiale all'Essen Motor Show in Germania (29 novembre 2019)
Una testa metallica composta di parti di motore simboleggia l'intelligenza artificiale all'Essen Motor Show in Germania (29 novembre 2019) Diritti d'autore Martin Meissner/Copyright 2019 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Martin Meissner/Copyright 2019 The AP. All rights reserved.
Di Gabriele Barbati
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Annunciato Modello Italia, l'intelligenza artificiale generativa concepita per lingua e cultura italiane. Atteso per l'estate, sarà aperto e basato sulle nuove regole Ue. Oltre alla promessa di futuro, ci sono rischi e preoccupazioni

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Anche l'Italia ha una sua applicazione per l'intelligenza artificiale, che dovrebbe essere disponibile entro la prossima estate. Si chiama Modello Italia ed è stata annunciata mercoledì da iGenius e da Cineca, che l'hanno sviluppata nel rispetto degli standard appena fissati per il settore dall'Ai Act dell'Unione Europea.

A differenza di altri protagonisti dell'intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT creato dalla società Open Ai, Modello Italia usa una licenza open source, in modo che vi potranno lavorare anche altri sviluppatori, ed è pensato e addestrato specificamente in italiano.

La maggioranza dei prodotti che usano l'intelligenza artificiale, infatti, si è sviluppata "imparando" enormi volumi di dati in inglese. "Questo genera un bias culturale pericoloso, se pensiamo che in futuro molti servizi e prodotti saranno gestiti con un'interfaccia basata sul linguaggio naturale" ha spiegato alla rivista Wired, Uljan Sharka, fondatore di iGenius.

Modello Italia usa dati aperti per rispettare copyright e privacy

L'azienda milanese e Cineca (un consorzio di 118 enti e atenei italiani per la trasformazione digitale e il supercalcolo, che gestisce Leonardo uno dei computer più potenti al mondo) hanno deciso di partire dalla licenza del Massachusetts Institute of Technology, che consente il riutilizzo del software proprietario.

Inoltre, i dati utilizzati per addestrare il modello sono aperti (come per esempio i testi in italiano di Wikipedia) e dunque non si rischia di violare diritti d'autore e di riservatezza. 

Una sfida importante per questo settore, al pari dell'impiego di applicazioni che verificano in automatico la veridicità delle informazioni generate dal software, con l'obiettivo di rendere il modello affidabile in campi come la sanità, la finanza e la sicurezza nazionale.

Chi ha investito nell'intelligenza artificiale nel mondo?

Il mercato dell'intelligenza artificiale, considerata la via del futuro per la società e per gli enormi profitti che potrebbe generare, si sta affollando rapidamente. Colossi  globali dell'hi-tech come Microsoft, Google e Amazon hanno investito già decine di miliardi di dollari (rispettivamente in OpenAIDeepMindAnthropic) secondo il Sole24ore, mentre Meta ha sviluppato Llama e in Cina si è distinto il modello 01.AI.

Sono nate anche iniziative più locali, come nel caso di Modello Italia: in India esistono Krutrim e Sarvam, che stanno raccogliendo milioni di dollari di investimenti, Abu Dhabi propone Falcon e in Francia c'è Mistral.

Le attese e i timori degli italiani sull'intelligenza artificiale

Quasi un italiano su due ha grandi aspettative dall'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella medicina e nella domotica, ha rilevato una recente indagine di Readly, un'applicazione per la lettura digitale di quotidiani e riviste. Le preoccupazioni si concentrano invece sul ruolo che potrebbe avere nell'educazione, nell'informazione e nelle relazioni sociali.

"L'intelligenza artificiale può ridurre o inasprire le disuguaglianze, ecco perché servono regole sulle sue applicazioni, scongiurando l'effetto Far West" ha detto questo giovedì il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

"Dobbiamo essere consapevoli che l'intelligenza artificiale è qualcosa di radicalmente diverso da ogni precedente scoperta dell'uomo. Gli algoritmi di machine learning non sempre sono trasparenti. Alto è il rischio della lesione dei diritti fondamentali" ha avvertito il procuratore generale della Cassazione, Luigi Salvato, inaugurando l'anno giudiziario 2024. 

L'Italia non ha ancora regolamentato l'intelligenza artificiale, ma come tutti i Paesi membri avrà le regole dell'Unione europea, intese a prevenire i rischi legati a questa tecnologia.

"Vediamo che ciò che viene prodotto con l'intelligenza artificiale generativa, partendo da immagini di bambini vestiti per creare materiale pedo-pornografico" ha ricordato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, al suo arrivo questo giovedì al Consiglio informale Giustizia e Affari interni dell'Ue che ha discusso il tema.

"Sono piuttosto preoccupata inoltre di come potrebbe essere utilizzata per interferire nelle nostre elezioni" ha aggiunto Johansson.

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