Sono 55 gli agenti posizionati lungo gli otto valichi di frontiera tra i due Paesi, chiusi nel corso di novembre da Helsinki per contrastare l'aumento dell'immigrazione irregolare
Cinquantacinque agenti di Frontex (l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) sono attualmente dispiegati sul confine che separa la Finlandia dalla Russia, in seguito alla decisione di Helsinki di chiudere tutti i valichi di frontiera con il vicino orientale, accusato di orchestrare una crisi migratoria.
Questo supporto è previsto fino alla fine di gennaio. Secondo le autorità finlandesi, dall'inizio di agosto si sono presentati al confine tra i due Paesi quasi mille richiedenti asilo, provenienti soprattutto da Somalia, Iraq e Yemen.
Helsinki accusa Mosca di aver deliberatamente lasciato passare i migranti in ritorsione all'ingresso del Paese scandinavo nella Nato e denuncia di star subendo un "attacco ibrido". La Commissione europea, da parte sua, ha parlato di un "vergognoso sfruttamento" dei migranti da parte della Russia.
Il Cremlino ha respinto queste accuse alla fine di novembre, affermando che le guardie di frontiera russe stavano solo obbedendo alle loro "istruzioni di servizio".
A metà novembre la Finlandia ha iniziato a chiudere progressivamente gli otto punti di attraversamento con la Russia, limitando il passaggio al valico di frontiera più settentrionale, nella zona artica. Poi il 29 novembre è stato chiuso anche quest'ultimo, lasciando aperto solo il valico ferroviario per consentire il traffico commerciale.