Al vertice per il clima sembra vicina la decisione sull'abbandono dei combustibili fossili. Secondo il Global Stocktake si è però lontani dagli obiettivi degli Accordi di Parigi e ora vanno stabilite quali sono le azioni decisive da intraprendere e da inserire nel testo chiave della conferenza
La Cop28 di Dubai deve "segnare l'inizio della fine dei combustibili fossili". A dirlo è stato il commissario dell'Unione europea (Ue) per l'azione per il clima, Wopke Hoekstra, ex dipendente del gigante petrolifero Shell, in conferenza stampa.
Non esiste alternativa all’eliminazione graduale dei combustibili fossili il più velocemente possibile e nel modo più ampio possibile."Questo è un punto chiave per la Ue e del nostro mandato negoziale", ha sottolineato Hoekstra, spiegando che "significa che tutti i 27 Stati membri europei vogliono che questo sia parte del risultato negoziato".
I negoziatori presenti al vertice per il clima hanno prodotto una nuova bozza di quello che dovrebbe essere il documento centrale dei colloqui. Il primo "Global Stocktake" esamina cosa è successo dopo l'Accordo sul clima di Parigi del 2015, quanto gli stati firmatari sono fuori strada rispetto agli obiettivi dell'Accordo e cosa si può fare per correggere le cose. Se già a settembre scorso era chiaro che si è molto lontani dal raggiungimento degli obiettivi, ora i riflettori sono puntati sulle misure da adottare per tornare in linea con quanto previsto dall'Accordo.
La settimana scorsa l’inviata tedesca per il clima, Jennifer Morgan, in una conferenza stampa ha sottolineato come con gli sforzi attuali “vedremo un aumento della temperatura da 2,5 gradi a 2,9 gradi”.
L'amministratore delegato della Cop28, Adnan Amin, sostiene che lo "Stocktake" fornirà "un'ottima base per andare avanti". Amin ha sottolineato che c'è bisogno di allinearsi con l'obiettivo fondamentale di 1,5 gradi. Per farlo, "dovremo compiere progressi sostanziali nella riduzione delle emissioni e creare una traiettoria di decarbonizzazione che ci porti all'allineamento entro il 2030, quindi abbiamo sette anni per farlo".
Ma il capo delle Nazioni Unite per il clima, Simon Stiell, ha voluto mettere in guardia i Paesi dal non cadere nella trappola del punteggio e della politica del minimo comune denominatore, perché "tutti i governi devono dare ai propri negoziatori chiari ordini di marcia. Abbiamo bisogno della massima ambizione, non del punteggio. Abbiamo un testo iniziale sul tavolo, ma si tratta di un mucchio di liste dei desideri".
Proteste degli attivisti a Dubai: le soluzioni proposte non bastano
I manifestanti che protestano vicino alla sede della Cop28 non sono ottimisti. Dicono che quello che si sta facendo per eliminare gradualmente i combustibili fossili - uno dei principali fattori del riscaldamento globale - non è sufficiente.
"Il livello di frustrazione della gente per queste conferenze è davvero alto, infatti alcuni hanno perso la speranza in questo processo", ha dettoLydinyda Nacpil, del Movimento dei popoli asiatici per il debito e lo sviluppo, che ha spiegato come "noi siamo qui perché crediamo di non poter risolvere il problema se i governi non agiscono. Non dipende solo da noi, i governi, coloro che sono al potere devono fare qualcosa, quindi siamo qui per spingerli".
Gli attivisti spingono per un'eliminazione completa dei combustibili fossili: un obiettivo ambizioso, ma che secondo loro è l'unico modo per affrontare la crisi del riscaldamento climatico.