Elezioni in 265 comuni in Bulgaria, affluenza al 40%. Probabile ballottaggio nella capitale Sofia

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Di Michela Morsa
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Polemica per il voto elettronico, eliminato all'ultimo minuto dall'organo elettorale centrale centrale dopo che alcuni partiti hanno paventato il rischio di compromissione del voto

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Supera di poco il 40% l'affluenza alle urne in Bulgaria, dove domenica più di 6 milioni di persone erano chiamate a eleggere 265 sindaci comunali. Il secondo turno del 5 novembre, necessario nel caso in cui nessuno dei candidati abbia ottenuto più del 50% dei voti, si svolgerà con tutta probabilità nella maggior parte delle grandi città bulgare.

Secondo i primi exit poll andrà al ballottaggio anche la capitale Sofia, che conta circa due milioni di abitanti ed era la sfida più attesa. Al primo posto si piazzerebbe con il 38% dei voti il milionario Vasil Terziev, figlio di un alto grado della Ds, il Kgb bulgaro all'epoca del regime comunista di Todor Zhivkov, appoggiato dal partito liberale al governo Continuiamo il cambiamento (Pp). Al secondo posto arriverebbe la sindacalista Vania Grigorova, nominata dai socialisti (Psb) con il 19% dei voti. 

La sindaca uscente Yordanka Fandakova, esponente del Gerb, ha rinunciato a candidarsi dopo aver espletato ben quattro mandati. Il nuovo candidato del partito, il giornalista televisivo Anton Hekimian, si piazzerebbe al terzo posto con il 17% dei voti. 

Alle elezioni si sono presentati 58 partiti, nove coalizioni e un totale di oltre 30mila candidati per poco più di 5mila mandati di consigliere comunale. Ha fatto discutere una controversa decisione dell'ultimo minuto dell'organo elettorale centrale, quella di eliminare il voto elettronico. Alcuni partiti, infatti, hanno paventato il rischio di una compromissione del voto, a detta loro segnalata dall'agenzia di sicurezza nazionale.  

Questo attacco al voto elettronico è stato visto da molti come un tentativo "disperato" dei partiti destinati a perdere le elezioni di aumentare le loro possibilità di influenzare i risultati attraverso la corruzione degli elettori. A differenza delle schede cartacee, i voti espressi con le macchine non possono essere dichiarati non validi o sostituiti da schede false.

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