Jim Jordan non ce la fa neanche alla terza votazione alla Camera per l'elezione a Speaker. Il repubblicano alleato di Donald Trump non ottiene i 217 voti necessari per essere eletto alla guida della Camera bassa del Congresso. Jordan ha incassato 194 voti e ne ha perso 25 dei repubblicani
Jim Jordan hafallito pesantemente anche il terzo scrutinio venerdì per il martelletto del presidente della Camera. Il candidato repubblicano è stato respinto da un numero ancora maggiore di conservatori.
E così Jordan non ottiene i 217 voti necessari per essere eletto alla guida incassando solo 194 consensi e perdendone addirittura tre rispetto all'ultima votazione.
Per la terza volta questa settimana ha fallito il tentativo di succedere al suo compagno di partito Kevin McCarthy, rovesciato proprio dalla linea dura all'inizio del mese.
I repubblicani avevano avvertito lo spietato alleato di Donald Trump che nessuna minaccia o promessa avrebbe potuto ottenere il loro sostegno.
Il partito non ha un piano realistico o realizzabile per unire la fratturata maggioranza repubblicana.
La crisi di leadership dei repubblicani, che sono la maggioranza in questa Camera, mantiene paralizzata la richiesta di un fondo di 106 miliardi di dollari presentata dal presidente Joe Biden destinato, in gran parte, al supporto di Ucraina e Israele.