L'evento, organizzato da Generazione Ponte, vuole promuovere la solidarietà contro il razzismo e il dialogo su pace, diritti e democrazia. L'obiettivo: un'Europa più unita, in linea con i principi del Manifesto di Ventotene, tra i documenti fondanti dell'Unione europea
Una piccola isola nel cuore dell’Europa. A Ventotene, una striscia di terra di 3 chilometri al largo della costa laziale, negli anni '40 del secolo scorso sono state poste le basi dell’Europa in cui viviamo oggi.
Il Manifesto di Ventotene parla di pace, solidarietà e federalismo ed è uno dei documenti principali su cui si basa la fondazione dell’Unione Europea.
Generazione Ponte è un’associazione di Italiani di nuova generazione che si occupa di creare ponti tra generazioni e culture diverse.
Ogni anno questi giovani Italiani organizzano il Festival dell’Europa Solidale e del Mediterraneo per parlare di pace, diritti, dialogo tra culture ed Europa.
“Abbiamo deciso di portare qua il nostro festival perché in qualche modo ci riconosciamo in quello che è il Manifesto di Ventotene", spiega il presidente di Generazione Ponte, Francesco Miacola, "È un manifesto che è stato scritto durante il regime fascista dagli oppositori del regime per provare a raccontare e immaginare un’Europa diversa, un’Europa in cui i popoli si incontrano, dialogano e convivono.”
“E’ uno spazio che riunisce i rifugiati, la seconda generazione, politici, giornalisti, scrittori, per fare un racconto collettivo di pratiche vincenti", afferma Abdullahi Ahmed, il fondatore del Festival Europa Solidale e Mediterraneo, che spiega come questo spazio sia nato "Per superare discriminazioni e razzismo e ovviamente promuovere anche la cultura europea fondata sulla pace e sulla democrazia”.
Ottant' anni fa, durante il secondo conflitto mondiale, su questa piccola isola nasceva un’idea rivoluzionaria: creare una federazione di Stati Europei che fosse una garanzia di pace e solidarietà. Il Manifesto di Ventotene è uno dei documenti fondanti dell’Unione Europea, ma oggi ci dice anche che c’è ancora parecchia strada da fare.
Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, chiese che le sue ceneri tornassero proprio a Ventotene dove fu costretto al confino dal regime fascista e dove, insieme ad altri, scrisse il Manifesto. Oggi i luoghi della sua prigionia testimoniano l’importanza del Manifesto per le nuove generazioni di Europei, per chi vuole proseguire sulla strada del progetto politico dell’Europa unita e federale.
La parlamentare della Repubblica italiana, Ouidad Bakkali, racconta di sentirsi parte di una generazione ponte, tra "La generazione dei padri e delle madri che sono arrivati e hanno costruito il proprio progetto di vita migratorio in Italia e poi tra quelli per cui l’Italia, come per me, e per tanti altri che sono qui, è diventata il loro Paese”.
Come 80 anni fa, il messaggio da questa piccola isola nel Mediterraneo arriva forte e chiaro in tutta Europa: la via da percorrere non è facile né sicura ma i giovani Europei di oggi vogliono percorrerla fino in fondo.