L'Onu: "L'assedio totale è vietato dal diritto internazionale"

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Di Michela MorsaEuronews
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Il bilancio dei morti è di 900 israeliani e quasi 800 palestinesi. Tel Aviv ha annunciato di aver ripreso il controllo delle città di confine attaccate e di aver recuperato 1500 corpi di miliziani

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L'Alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Türk, ha precisato che un assedio, che metta a repentaglio la vita dei civili privandoli dei beni di prima necessità, è vietato dal diritto internazionale.

Terza notte di bombardamenti

Terza notte di bombardamenti incessanti su Gaza da parte di Israele, che ieri ha annunciato un "assedio totale" della Striscia, bloccando l'arrivo di beni essenziali, acqua e cibo, oltre all'elettricità e il carburante che erano già stati tagliati sabato. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito 200 obiettivi tra Gaza City e Khan Yunis sono nella notte. 

Inoltre in molte zone di Gaza la rete telefonica e quella internet sono state interrotte a causa del bombardamento che ha colpito e danneggiato la sede della Palestine Telecommunications company, la principale azienda di servizi di telecomunicazioni della città. 

Intanto Tel Aviv ha richiamato 300mila riservisti e continua ad ammassare truppe al confine, rendendo sempre più probabile l'ipotesi di un'offensiva via terra, di cui ancora nessuno ha parlato esplicitamente. 

I bombardamenti aerei israeliani hanno raso al suolo edifici residenziali, moschee e la banca centrale. Il ministero della Salute palestinese ha accusato Tel Aviv di aver preso di mira anche alcune ambulanze.

Secondo l'Unrwa, l'agenzia Onu per i profughi palestinesi, nelle ultime ore è salito il numero di sfollati interni alla Striscia di Gaza, che hanno raggiunto quasi le 190mila persone su una popolazione di poco più di 2 milioni. Di queste, oltre 137mila persone hanno trovato rifugio, ma non la salvezza dalle bombe, nelle 83 scuole gestite dalle Nazioni unite.

Dall'inizio delle ostilità, sono state quattro le scuole e otto le strutture sanitarie danneggiate a Gaza. Secondo il Ministero dei Lavori pubblici di Gaza - citato dalle organizzazioni umanitarie - sono già state distrutte 790 unità abitative, mentre 5.330 hanno subito gravi danni

Da sabato sono morti circa 900 israeliani e 700 palestinesi, non si sa in quale misura tra civili e soldati. I feriti sono migliaia da entrambe le parti. 

Gli ostaggi

In risposta all'assedio, il braccio armato di Hamas ha minacciato di uccidere in diretta video un ostaggio per ogni attacco aereo effettuato senza avvisare i civili. Da molti anni, infatti, l'esercito israeliano adotta la pratica del roof-knocking - letteralmente "bussare sul tetto" - per evitare di colpire civili: il tetto di una casa viene colpito da un missile più o meno inoffensivo per avvertire i residenti qualche minuto prima che la bomba vera e propria distrugga l'edificio. Molto spesso il missile è preceduto anche da una telefonata di avvertimento.

Il governo israeliano ha detto intanto di aver identificato tutte le persone sequestrate, che dovrebbero essere almeno 150 e di diverse nazionalità.

Ancora scontri

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver ripreso il pieno controllo di tutti i centri di confine attaccati dai miliziani di Hamas e di averchiuso tutti i varchi aperti con i bulldozer nelle barriere che separano la Striscia da Israele, impedendo ad altri combattenti di infiltrarsi. Il portavoce dell'esercito israeliano Richard Hecht ha anche detto che sono stati rinvenuti i corpi di circa 1500 miliziani di Hamas.

Nonostante ciò, nella notte sono arrivate diverse segnalazioni di scontri a fuoco tra militari israeliani e miliziani palestinesi nelle città israeliane di confine. Nel suo discorso di lunedì sera anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che c'è ancora "un certo numero di palestinesi armati all'interno di Israele". 

Lunedì ci sono stati scontri anche al confine settentrionale con il Libano. Israele aveva annunciato di aver ucciso alcuni uomini armati provenienti dal vicino Paese e di aver attaccato alcune posizioni di Hezbollah, che aveva risposto lanciando una raffica di missili sul nord di Israele. Tel Aviv ha riferito che nell'attacco è stato ucciso Alim Abdallah, vice comandante della 300esima brigata

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