Guerra tra Israele e Palestina: divisioni nelle reazioni internazionali

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Di Anelise Borges
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I paesi occidentali hanno quasi all'unanimità condannato l'attacco di Hamas sostenendo il diritto di Israele a difendersi. Paesi come la Cina e la Turchia sperano in una de-escalation e si offrono come mediatori. Si discute su una possibile soluzione a due Stati

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Le reazioni internazionali alla scioccante offensiva di Hamas nel sud di Israele e ai bombardamenti israeliani su Gaza in risposta, hanno rivelato le divisioni sulle prospettive del conflitto nel mondo.

Nelle capitali occidentali, Hamas è stato accusato di attacco terroristico e le dichiarazioni di Stati Uniti, Regno Unito, Italia e Francia hanno ribadito che Israele ha il diritto di difendersi.

La maggior parte di queste dichiarazioni, però, non ha menzionato l'escalation di violenza dei coloni israeliani nella Cisgiordania occupata, le tensioni nella moschea di Al Aqsa e le centinaia di civili uccisi a Gaza negli attacchi aerei di quest'anno.

Nel frattempo, la Cina, la Turchia, l'Unione Africana e gli Emirati Arabi Uniti hanno  sollecitato una rapida de-escalation del conflitto e un rapido ritorno ai colloqui di pace, sostenuti dalla comunità internazionale.

Molti hanno dichiarato di essere pronti a intensificare gli sforzi diplomatici per offrirsi come mediatori nella crisi e hanno insistito sul fatto che una soluzione a due Stati è l'unico modo per raggiungere la pace regionale.

Anche il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato da Mosca che i colloqui per una soluzione a due Stati, che garantisca la coesistenza pacifica di Israele e Palestina sono l'unica strada percorribile, una volta terminate le ostilità. Il ministro si è incontrato questo 9 ottobre con il segretario generale della lega araba, Ahmad Aboul Gheit.

Lavrov ha dichiarato che la Russia ha confermato la sua posizione "secondo cui qualsiasi violenza è inaccettabile, infliggere danni e causare la morte di civili, non importa da quale parte siano, è inaccettabile, prendere in ostaggio donne e bambini è inaccettabile. Sia la Lega che la Federazione Russa, in parallelo, quasi all'unisono, hanno chiesto l'immediata cessazione di ogni ostilità e violenza, e hanno chiesto una transizione verso i negoziati".

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