Secondo le statistiche ufficiali, più di 100mila persone sono state costrette a lasciare la regione conquistata dall'Azerbaigian
I rifugiati del Nagorno-Karabakh sono alla ricerca di nuovi documenti e di un posto dove vivere in Armenia.
Secondo le statistiche ufficiali, più di 100mila persone sono state costrette a lasciare la regione conquistata dall'Azerbaigian in un'operazione militare relativamente breve.
Autorità e attivisti delle Ong affermano che vitto e alloggio sono tra i primi bisogni della popolazione: la gente del posto dona anche vestiti e oggetti che potrebbero essere considerati necessari per i rifugiati.
Per ottenere maggiore aiuto dal governo, debbono registrarsi come migranti forzati.
"Qui ci aiutano e si prendono molta cura di noi, nutro e provvedono a tutti - dice un rifugiato - ma fa ancora male, fa molto male.
Il nostro cimitero di famiglia è rimasto lì, tutto è rimasto lì".
Erevan accusa Baku di pulizia etnica che ha costretto alla fuga quasi tutta la popolazione armena della regione.
Il Parlamento europeo ha sostenuto queste affermazioni nella risoluzione in cui si chiede l'introduzione di sanzioni contro l'Azerbaigian.
Baku, intanto, nega tutte le accuse: il partner più vicino dell'Azerbaigian, la Turchia, ha denunciato la risoluzione del Parlamento europeo come "populista" e "islamofobica", sottolineando l'infondatezza delle accuse.