Quattro persone sono rimaste uccise e una trentina ferite a seguito di un nuovo attacco delle forze armate israeliane in Palestina
Almeno quattro persone sono morte a seguito di una nuova operazione delle forze di sicurezza israeliane nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. L'operazione, secondo lo Stato ebraico, aveva lo scopo di catturare membri del braccio armato della resistenza palestinese.
La presidenza palestinese: "Così si rischia un'escalation"
Mercoledì 20 settembre, il ministero della Sanità palestinese ha confermato la morte delle quattro persone e aggiunto che altre trenta circa sono rimaste ferite.
Nabil Abu Rudeineh, portavoce della presidenza, ha dichiarato: “La continua aggressione israeliana contro il nostro popolo a Gaza, Jenin e in altre città palestinesi porterà violenza ed escalation nell’intera regione. Gli attacchi quotidiani, compresi quelle più recenti che hanno provocato morti e feriti, sono responsabilità delle autorità di occupazione, che stanno spingendo verso uno scontro totale, le cui conseguenze sono imprevedibili".
Le forze israeliane dichiarano di aver risposto al fuoco
Da parte loro, le forze armate israeliane hanno affermato che quando le truppe sono entrate nel campo profughi per arrestare dei palestinesi ricercati, sono scoppiati degli scontri. Un'ala locale del gruppo terroristico palestinese legato alla Jihad islamica ha confermato che i suoi membri hanno aperto il fuoco contro le forze israeliane e utilizzato ordigni esplosivi. Le truppe israeliane sostengono perciò di aver risposto al fuoco contro uomini armati.