Processo a Trump, la giudice lo ammonisce dai commenti pubblici: "Rischio interferenze"

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Di Michela Morsa
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La giudice Tanya Chutkan ha ammonito Trump e il suo legale dal fare dichiarazioni "incendiarie". Il risultato, ha detto, sarà solo incoraggiarla ad accelerare il processo

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La giudice del processo all'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump per le sue azioni durante le elezioni del 2020, Tanya Chutkan, non permetterà che il procedimento si svolga in un "clima da carnevale" mediatico.

Durante l'udienza preliminare la giudice ha accettato l'ingiunzione del procuratore speciale Jack Smith per limitare la divulgazione degli elementi "sensibili" del caso, al fine scongiurare l'intimidazione dei testimoni, l'inquinamento della giuria o altre interferenze nel processo. 

"Senza un ordine di protezione, una parte (del processo, ndr) potrebbe rilasciare informazioni che potrebbero inquinare la giuria, intimidire testimoni o altre persone coinvolte in alcuni aspetti del caso, o interferire in altro modo con l'iter della giustizia", ha detto Chutkan. 

Nel mirino i commenti pubblici dell'ex presidente: "Il signor Trump, come ogni americano, ha il diritto alla libertà di parola del primo emendamento, ma quel diritto non è assoluto. In un procedimento penale come questo, la libertà di parola dell'imputato è soggetta alle regole", ha detto Chutkan. 

La giudice ha ammonito Trump e il suo legale dal fare dichiarazioni "incendiarie". Il risultato, ha detto, sarà solo incoraggiarla ad accelerare il processo fissando una data anticipata. "Avviso lei e il suo cliente di prestare particolare attenzione alle vostre dichiarazioni pubbliche su questo caso", ha detto Chutkan all'avvocato John Lauro.

"Non terrò conto nella mia decisione degli effetti che potrebbe avere sulla campagna presidenziale per il 2024", ha sottolineato la giudice in risposta alle obiezioni di Lauro alle richieste dei pubblici ministeri. Soprattutto, ha detto di essere preoccupata per la "corretta amministrazione della giustizia". "Prenderò tutte le misure necessarie per salvaguardare l'integrità di questo processo", ha concluso. 

Jack Smith, che chiede un "processo senza ritardi", ha proposto la data del 2 gennaio, sostenendo che "non dovrebbe durare più di quattro o sei settimane". La difesa ha tempo fino al 17 agosto per formulare la propria proposta di calendario, prima di un'ulteriore udienza davanti alla giudice fissata al 28 agosto.

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