Il ministero dell'Interno polacco teme che i vicini bielorussi provochino un'altra crisi migratoria.
Aumentano le presenze militari: la Polonia decide di inviare altre 2.000 unità a guardia del confine con la Bielorussia, raddoppiando così l'importo del sostegno richiesto dai servizi della Guardia di frontiera.
Il ministero dell'Interno teme, infatti, che i "vicini di casa " provochino un'altra crisi migratoria.
Varsavia accusa Minsk di tratta di esseri umani e flussi di rifugiati armati, cosa che il governo di Lukashenko nega.
Nel frattempo, anche il ministero della Difesarusso annuncia l'arruolamento di truppe ai confini occidentali.
"Le minacce alla sicurezza militare della Federazione Russa - dice Serghei Shoigu, ministro della Difesa - si sono moltiplicate nelle direzioni strategiche occidentali e nord-occidentali.
Un serio fattore destabilizzante è l'adesione della Finlandia alla Nato e quella della Svezia in futuro.
Ulteriori contingenti militari e armi d'attacco della Nato sono suscettibili di essere schierati sul territorio finlandese, ci sono rischi associati alla militarizzazione della Polonia".
La Russia aveva già annunciato il dispiegamento di armi nucleari strategiche in Bielorussia.
Successivamente, anche i mercenari del gruppo Wagner vi si sono trasferiti, col proposito di prendere posizione in prossimità dei confini lituani e polacchi.