I manifestanti chiedono risposte ai tanti interrogativi che rimangono inevasi in merito all'esplosione, ancora oggi impressa nella memoria collettiva
Si registrano vibranti proteste a Beirut nel terzo anniversario della gigantesca esplosione che fece letteralmente saltare in aria il porto, uccidendo più di 220 persone e ferendone almeno 6.500.
I manifestanti chiedono risposte ai tanti interrogativi che rimangono inevasi ed anche che la giustizia faccia il suo corso: sono passati tre anni e nessuno è stato ancora ritenuto responsabile di quanto accaduto.
All'origine della catastrofe ci fu l'incendio in un magazzino che conteneva grandi quantità di nitrato di ammonio, un prodotto chimico industriale.
Era lì da anni e non aveva le adeguate misure di sicurezza: l'indagine non è andata molto oltre a causa delle forti pressioni politiche e legali.
Nella memoria di tutti, sono impresse le immagini della terribile esplosione che ha spazzato via decine di edifici nelle vicinanze del porto, provocando un'autentica strage.
Sfortunatamente, il Libano era e continua ad essere alle prese con un collasso economico attribuito all'élite al potere.