Le "strane deviazioni" dell'ultimo pacchetto di sanzioni europee alla Russia

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Di Redazione italiana
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Si tratta di aziende delle ex repubbliche sovietiche: l'Europa sta cercando di garantire alle aziende di comprendere l'entità della questione

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L'undicesimo pacchetto di sanzioni europee alla Russia ha una svolta leggermente diversa.

È diretto non solo contro le compagnie russe, ma anche contro terze parti che, volenti o nolenti, stanno aiutando il Cremlino ad aggirare le restrizioni.

Si tratta di aziende delle ex repubbliche sovietiche: l'Europa sta cercando di garantire alle aziende di comprendere l'entità della questione.

"Le aziende - dice Berit Lindeman, segretario generale del Comitato Helsinki norvegese - hanno un ordine di cuscinetti a sfera che vanno in Kazakistan, e sono completamente felici di esportare lì, non sapendo che quei cuscinetti a sfera stanno andando direttamente in Russia e aiutano la macchina della guerra russa".

L'elenco delle sanzioni include anche società cinesi: secondo gli esperti, il volume del suo commercio con la Russia le consente di nascondere eventuali violazioni delle sanzioni.

Tuttavia, secondo gli osservatori, è improbabile che Europa e Cina entrino in un conflitto commerciale diretto sulla Russia.

"La Cina può andare d'accordo con i suoi alleati europei - dice Alexandra Prokopenko, ricercatrice, Centro per gli studi sull'Europa orientale e internazionale di Berlino - e ridurre il commercio con la Russia a società fondamentalmente impegnate a servire le relazioni commerciali della Cina con l'Iran, con Cuba, con il Venezuela, con la Corea del Nord".

Sia la Russia che l'Occidente affermano che sinora le sanzioni hanno avuto un effetto molto limitato sull'economia russa: a lungo termine, tuttavia, gli esperti ritengono che questo fattore da solo basterebbe a causare gravi danni all'economia.

"La ridistribuzione dei fondi nell'economia - aggiunge Alexandra Prokopenko - avviene principalmente attraverso il complesso militare-industriale.

Ciò significa che lo squilibrio crescerà e una bolla si gonfierà attorno al complesso militare-industriale, mentre nei settori civili tutto si ridurrà.

Quindi a breve termine, le sanzioni non riusciranno a far crollare l'economia russa, ma a lungo termine la renderanno parecchio malata".

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