Solidarietà ai rifugiati, a Lione la "marcia degli ombrelli"

La marcia degli ombrelli a Lione, in Francia
La marcia degli ombrelli a Lione, in Francia Diritti d'autore JEAN-PHILIPPE KSIAZEK/AFP
Diritti d'autore JEAN-PHILIPPE KSIAZEK/AFP
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

A Lione è stata organizzata una manifestazione di solidarietà nei confronti dei rifugiati

PUBBLICITÀ

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, celebrata il 20 giugno, si è svolta a Lione, in Francia, una "marcia degli ombrelli". Obiettivo: esprimere solidarietà nei confronti dei richiedenti asilo, troppo spesso abbandonato al loro arrivo in Europa.

"L'ombrello bianco, simbolo di protezione"

"Senza il supporto delle associazioni avrei avuto molte difficoltà - racconta Raissa Flore, rifugiata -. Forse mi sarei chiusa in me stessa, forse mi sarei uccisa, con tutto quello che sta succedendo...". La precarietà vissuta dai richiedenti asilo in Europa non è mai stata superata, secondo l'Organizzazione non governativa Forum Réfugiés.

Il direttore generale dell'associazione, Jean-François Ploquin, ha spiegato: "Usiamo l'ombrello, che è un simbolo molto semplice di protezione, un ombrello bianco, per trasmettere il messaggio che dobbiamo continuare ad accogliere i rifugiati. La Francia ha accolto in un anno un numero di rifugiati pari all'incirca al totale di domande d'asilo ricevute, che sono circa 100mila. Ciò significa che è stato necessario raddoppiare l'accoglienza". 

Richieste d'asilo in Europa mai così alte dal 2016

Per far fronte a tale aumento, le organizzazioni di volontariato utilizzano sempre più spesso nuove forme di accoglienza: è il caso di quella offerta direttamente dai cittadini. Quella di Odile Lacour è una famiglia che ha deciso di ospitare dei rifugiati: "Accogliamo richiedenti asilo da 10 anni, perché eravamo indignati di fronte al fatto che, pur avendo un permesso di soggiorno, non avevano un luogo dove stare, ed erano costretti a rimanere per strada".

Una situazione che, purtroppo, si verifica di frequente. Yacouba Bangane, che ha ottenuto lo status di rifugiato pochi giorni fa, è riuscito a uscire da tale situazione di precarietà: "Quando sono arrivato è stato molto difficile, dormivo alla stazione di Part-Dieu. Non avevo nessuno. Così sono stato accolto da alcune famiglie e sono rimasto lì". Secondo l'ONG Forum Réfugiés, le richieste di asilo in Europa hanno raggiunto il livello più alto dal 2016.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Le contraddizioni sul naufragio dei migranti in Grecia

Lampedusa al collasso, 1.500 migranti arrivati nelle ultime 36 ore

Tragedia dei migranti in Grecia: cresce la protesta contro Frontex e Guardia Costiera greca