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Zelensky a Roma. L'appello al Papa: "Non trattare i russi come pari"

Il presidente ucraino Zelensky accolto dalla presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni. (Roma. 13.5.2023)
Il presidente ucraino Zelensky accolto dalla presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni. (Roma. 13.5.2023) Diritti d'autore ANDREAS SOLARO/AFP or licensors
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Di Euronews
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Il leader ucraino chiede di mettere da parte "l'uguaglianza tra aggressore e aggrediti" per le future trattative di pace. A "Porta a porta" la pietra tombale: "Non parlerò con Putin"

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Nell'incontro con Papa Francesco il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto al Pontefice di "non trattare i russi come pari" nella definizione delle condizioni di pace quando la guerra finirà. 

"Per me è stato un onore incontrare Sua Santità, però lui conosce la mia posizione, la guerra è in Ucraina e il piano deve essere ucraino e siamo molto interessati a coinvolgere il Vaticano nella nostra formula per la pace", ha detto Zelensky interpellato dalle domande dei giornalisti durante una puntata speciale del programma "Porta a Porta" andato in onda su Rai 1.

Dopo l'incontro con il Santo Padre il leader ucraino ha scritto su Telegram dicendosi "grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini", esortandolo tuttavia a "condannare i crimini russi in Ucraina, perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l'aggressore". 

Durante la diretta sul primo canale nazionale Zelensky ha reiterato l'urgenza di avere un tribunale per la punizione dei crimini commessi dall'invasore, "non ci basta il giudizio di Dio, come Paese civile vogliamo che venga istituito un tribunale, questi sono i valori in cui crediamo", ha continuato mentre la trasmissione si svolgeva sulla terrazza del Vittoriano a Roma. 

Rispondendo a distanza agli appelli al dialogo più volte lanciati dal Papa, Zelensky ha ripetuto di non essere "disposto a parlare con Putin", e che la via d'uscita alla situazione in Ucraina "è la controffensiva", che si rivelerà efficace quando i soldati ucraini saranno "al confine con la Crimea, e in quel momento il sostegno a Putin all'interno della Russia diminuirà e lui dovrà trovare una via d'uscita".

"Non si può fare mediazione con Putin, lo conosciamo, lui uccide", ha aggiunto Zelensky, ricordando il tentativo di mediazione costruito nel trattato di Minsk: "8 anni e zero risultati".

Dalle autorità civili il capo dello Stato ucraino ha ricevuto tutto il sostegno dal punto di vista militare e morale. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha garantito tutto il sostegno dell'Italia, "anche militare, perché l'Ucraina possa arrivare ai negoziati di pace con una posizione solida". 

Il governo tricolore, ha affermato Meloni dopo il confronto durato 70 minuti, è pronto a supportare l'intensificazione del partenariato dell'Ucraina con la Nato che sarà in programma durante il vertice Nato di Vilnius di giugno. 

Atterrato all'aeroporto di Ciampino, Zelensky è stato accolto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

L'incontro con Mattarella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha confermato "il pieno sostegno dell'Italia all'Ucraina sul piano degli aiuti militari, finanziari, umanitari e della ricostruzione, sul breve e lungo termine: sono in gioco non solo l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l'ordine internazionale".

"La pace, per la quale tutti lavoriamo, deve ripristinare la giustizia e il diritto internazionale. Deve essere una pace vera e non una resa".
Sergio Mattarella
80 anni, Presidente della Repubblica Italiana

Dopo l'accoglienza nel cortile del Quirinale i due capi dello Stato si sono salutati con una stretta di mano e poi hanno assistito agli onori dei reparti e ai rispettivi inni nazionali. Sul torrino del Quirinale è stata issata la bandiera ucraina. Poi l'incontro nella Sala degli Arazzi, dove Mattarella ha garantito sulla presenza di un'Italia "pienamente" al fianco del popolo in guerra.

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