Non solo barriere fisiche ed elettroniche, ma anche uomini. L'obiettivo è evitare il rischio di una guerra ibrida come fece il governo bielorusso nel 2021
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha annunciato la costruzione di barriere fisiche ed elettroniche lungo i 200 chilometri di confine con l'enclave russa di Kaliningrad. Il premier conservatore ha dichiarato che aumenteranno i militari schierati lungo la frontiera.
Varsavia aveva annunciato l'avvio del progetto già a novembre 2022, diventato urgente dopo l'annuncio dell'apertura delle rotte aeree tra la città russa e alcune destinazioni del Nord Africa e del Medio oriente. Il timore è che Mosca possa provocare una guerra ibrida favorendo l'arrivo di migranti provenienti da Africa e Medio Oriente per destabilizzare il Paese.
Così fece il presidente bielorusso Aleksandar Lukashenko, che nel 2021 intensificò gli arrivi di migliaia di migranti per spingerli verso Polonia e Lituania in risposta alle misure restrittive applicate dall'Unione europea nei suoi confronti per condannare la repressione politica del dittatore. La costruzione di una barriera fisica, seppur criticata da più parti, è considerata un successo da Varsavia vista la riduzione degli attraversamenti irregolari.