G20 in India, salta la dichiarazione congiunta sull'Ucraina. Faccia a faccia Blinken-Lavrov

Ministro degli Esteri russo Lavrov - G20
Ministro degli Esteri russo Lavrov - G20 Diritti d'autore Olivier Douliery/AFP
Diritti d'autore Olivier Douliery/AFP
Di Debora Gandini
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Le posizioni dei partecipanti sono state molto distanti sul conflitto in corso. A confermarlo il ministro degli esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar, padrone di casa del summit

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Era uno degli eventi più attesi dopo l’anniversario della guerra in Ucraina. L**a riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Nuova Delhi** di fatto però non ha portato i risultati sperati. Saltata la dichiarazione congiunta, l’incontro si è concluso con le solite tensioni e nessuna novità per Kiev e Mosca. 

Le posizioni dei partecipanti sono state molto distanti sul conflitto in corso. A confermarlo il ministro degli esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar, padrone di casa del summit: "Sulla questione che riguardava il conflitto in Ucraina ci sono state divergenze, differenze che non siamo riusciti a conciliare tra le varie parti", ha dichiarato Jaishankar ai giornalisti.

Il ministro degli esteri indiano ha affermato che i membri si sono trovati d’accordo su una serie di questioni come il rafforzamento del multilateralismo, la promozione della sicurezza alimentare ed energetica, il cambiamento climatico, le questioni di genere e la lotta al terrorismo.

Faccia a faccia Blinken-Lavrov

A sorpresa c’è stato a margine un faccia a faccia, di circa 10 minuti, tra il capo della diplomazia del Cremlino Serghei Lavrov e Antony Blinken, Segretario di Stato americano. 

Dopo il breve colloquio, Blinken ha dichiarato che dalle parole del ministro russo non ha avuto l’impressione di un possibile cambio di passo da parte di Mosca, nel breve periodo, aggiungendo che "Ogni membro del G20, e praticamente ogni paese, continuerà a sostenere i costi della guerra di aggressione della Russia, una guerra che il presidente Putin potrebbe porre fine domani se decidesse di farlo".

Da una parte Blinken ha ribadito a Lavrov l'impegno da parte degli Usa nel sostegno all'Ucraina nel conflitto confermando la richiesta a Mosca di revocare la decisione di sospendere sul trattato nucleare New Start.

Dall’altra Lavrov ha insistito sul fatto che la Russia considera sempre sincero ogni tentativo di porre fine al conflitto: "Per quanto riguarda l’impegno per risolvere la crisi, abbiamo ripetutamente affermato pubblicamente che non rifiutiamo mai proposte serie che siano fatte con il sincero desiderio di trovare una soluzione politica".

Mosca punta il dito contro Usa e Nato

In precedenza, a margine di una riunione dei ministri degli Esteri del G20, Lavrov aveva accusato l’Occidente, sostenendo che esso «seppellisce spudoratamente l’accordo sul grano». Secondo il ministro russo, infatti, «ci sono evidenti ostacoli all’esportazione di prodotti agricoli russi in tutto il mondo, indipendentemente da come l’Unione europea cerchi di convincere tutti del contrario».

Dall’India alla Svizzera dove alla Conferenza sul disarmo di Ginevra, i paesi occidentali presenti hanno abbandonato l’aula durante il discorso del numero due di Lavrov. Il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha sottolineato che gli Usa e la Nato stanno “fomentando ulteriormente il conflitto in Ucraina e attorno” a questo Paese e il loro “crescente coinvolgimento» porta il rischio di «uno scontro militare diretto tra potenze nucleari con conseguenze catastrofiche”.

Sergey Ryabkov ha quindi concluso che mossa di Vladimir Putin di sospendere il trattato New Start, l’ultimo accordo di Mosca sulle armi nucleari rimasto con gli Stati Uniti, è arrivata proprio in risposta alle politiche di Washington sull'Ucraina. 

Il no della Cina

"La maggior parte dei membri” del G20 “ha condannato fermamente la guerra in Ucraina” ed ha sottolineato che “sta causando immense sofferenze umane e aggravando le fragilità esistenti nell’economia globale: limitazione della crescita, aumento dell’inflazione, aumento dell’insicurezza energetica e alimentare e aumento dei rischi per la stabilità finanziaria”. 

È quanto si legge nel documento riassuntivo sulla ministeriale Esteri diffuso dalla presidenza indiana, in assenza di una dichiarazione congiunta impedita dalle differenti posizioni tra le parti. “Ci sono stati altri punti di vista e diverse valutazioni della situazione e sulle sanzioni”, si legge nel documento.

La Cina e, ovviamente, la Russia sono gli unici due Paesi che si sono rifiutati di firmare la dichiarazione dei ministri degli Esteri del G20 in India, in cui si chiede il “ritiro completo e incondizionato della Russia dal territorio dell’Ucraina”. 

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