L'accusa è quella di aver aiutato il gruppo jihadista che uccise 130 persone negli attacchi, avvenuti la sera del 13 novembre 2015
Al via in Belgio il processo a 14 presunti complici degli attentati di Parigi del 2015.
L'accusa è quella di aver aiutato il gruppo jihadista che uccise 130 persone negli attacchi, avvenuti la sera del 13 novembre 2015.
Nove imputati erano presenti in aula: si ritiene che altri due di loro siano morti in Siria.
"Allora, si può parlare di capi di secondo livello? - dice Olivier Mallinius, portavoce del tribunale francofono di Bruxelles - questa è ovviamente la decisione che dovrà essere presa, in realtà stiamo parlando di persone che sono sospettate di aver fornito assistenza, prima o dopo gli attentati, alle persone coinvolte nei fatti di Parigi".
"Non posso parlare per tutti gli imputati - dice invece Yannick De Vlaemynck, avvocato di Ayoub Bazarouj - ma per quanto riguarda i miei clienti, non sono radicalizzati, non hanno niente a che fare con l'Islam radicale, sono accusati di aver fornito aiuto occasionale, cosa che contestano".
Il processo si tiene nell'ex quartier generale della Nato in un sobborgo della capitale belga.
Su 12 imputati pende l'accusa di aver partecipato ad attività terroristiche, con potenziali pene che vanno dai 5 ai 15 anni.
Alcuni sono accusati di aver ospitato segretamente Salah Abdeslam, 32enne di origine marocchina, principale sospettato degli attacchi più significativi.