Assente il ministro degli Esteri russo Lavrov, l'Unione europea, gli Stati Uniti e tutti gli altri Paesi - ad eccezione della Cina - hanno puntato il dito contro Putin, confermando le pesanti sanzioni economiche che Mosca subirebbe in caso di attacco all'Ucraina. Ma la diplomazia zoppica
Tanti incontri faccia a faccia, soprattutto con il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di Baviera (Munich Security Conference).
La minaccia russa aleggia come un ombra.
Ma il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, che ha partecipato alla conferenza ininterrottamente per 12 anni - anche al culmine della crisi di Crimea nel 2014 - stavolta è assente.
E la diplomazia zoppica.
La Conferenza di Sicurezza è un forum informale (si svolge sempre al Bayerischer Hof Hotel di Monaco) in cui i conflitti vengono solitamente affrontati con grande trasparenza e dove, spesso, ci sono posizioni contrastanti.
In questa occasione, tuttavia, le differenze sono state una questione di sfumature per quanto riguarda l'Ucraina, il che si spiega, in parte, con l'assenza di rappresentanti russi.
Questo non ha permesso di parlare "con la Russia" - come voleva il Direttore della Conferenza Wolfgang Ischinger - ma solo "della Russia".
Presente, tra gli altri, anche il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio.
Zelensky: "Proteggeremo il nostro Paese, con o senza l'aiuto dei nostri partner"
Anche le dichiarazioni al termine della Conferenza ricalcano il concetto di una "diplomazia dimezzata": a parte la Cina, vicina a Putin, tutti gli altri Paesi hanno puntato il dito contro Mosca.
Ma che diplomazia può essere, se manca una delle due controparti?
Nella dichiarazione finale, il presidente ucraino Zelensky ha usato toni forti.
"Proteggeremo il nostro Paese con o senza l'aiuto dei nostri partner, sia che ci diano centinaia di armi moderne o solo 5.000 elmetti... Apprezziamo ugualmente il sostegno, ma tutti devono capire: questo non è un regalo che l'Ucraina deve ricordare per sempre, dopo averlo implorato. Questo non è solo un gesto per il quale l'Ucraina deve ringraziarvi. Questo è il vostro necessario contributo alla sicurezza dell'Europa e del mondo, per i quali l'Ucraina, negli ultimi 8 anni, ha fatto da scudo".
Kamala Harris: "Colpiremo i complici di una invasione non provocata"
La vice-presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha avvertito ancora una volta la Russia che dovrà affrontare sanzioni finanziarie "senza precedenti".
"Imporremo sanzioni di vasta portata e controlli sulle esportazioni. Prenderemo di mira le istituzioni finanziarie e le industrie chiave della Russia. E colpiremo coloro che sono complici e coloro che aiutano e favoriscono questa invasione non provocata", ha dichiarato la numero 2 della Casa Bianca.
Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, è lapidario.
Ursula von der Leyen: "Il pensiero pericoloso del Cremlino..."
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che è già pronto un "pacchetto robusto e completo" di sanzioni finanziarie contro Mosca, concordato dall'Ue con Stati Uniti, Regno Unito e Canada.
"Se il Cremlino attacca, imporremo costi elevati e gravi conseguenze sugli interessi economici di Mosca.
Il pensiero pericoloso del Cremlino, che viene direttamente da un passato oscuro, può costare molto alla Russia in futuro", ha concluso la presidente della Commissione europea.
Da Pechino: "Rispettare anche le preoccupazioni di Mosca"
Allo stesso tempo, le preoccupazioni della Russia sull'Ucraina devono "essere rispettate" insieme a quelle di altri Paesi protagonisti di questa crisi, che minaccia di degenerare in conflitto. Questo il pensiero del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, in collegamento video da Pechino.
"Tutte le parti hanno il diritto di esprimere le loro preoccupazioni, e le ragionevoli preoccupazioni della Russia dovrebbero essere ugualmente rispettate e prese in considerazione".