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A Napoli c'è un ospedale dove si curano... le bambole

L'ospedale delle bambole a Napoli
L'ospedale delle bambole a Napoli Diritti d'autore Euronews
Diritti d'autore Euronews
Di Luca Palamara
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Si tratta di una "clinica" dove arrivano pupazzi da tutta Europa per essere riparate, perché abbiano una nuova vita

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Nel centro di Napoli, c’è un posto speciale dove si riparano emozioni e dove i ricordi vengono salvati dall’oblio. In questo ospedale, bambole e orsacchiotti rinascono a nuova vita e i loro proprietari rivivono la loro infanzia perduta.

“Quando le persone ci contattano, la prima cosa hanno una gran voglia di raccontare la loro storia e perché questa bambola è rimasta nella loro vita in maniera indelebile" racconta la proprietaria, Tiziana Grassi. "Quindi, dietro queste bambole c’è sempre una storia straordinaria.”

I pacchi contenenti i preziosi pazienti, accompagnati da lettere e richieste di aiuto, arrivano in questo ospedale dall’Italia e da tutta Europa e qui ricevono diagnosi e cure. “Attraverso il restauro, noi riusciamo a recuperare proprio le emozioni delle persone, proprio quel momento in cui loro si sono sentiti bambini e hanno abbracciato il loro oggetto del cuore", spiega Tiziana. 

E’ un ospedale un pò diverso. Qui, i pazienti non muoiono e vengono tutti dimessi in buona salute. I loro cari decideranno poi se mantenerli così e se continueranno ad essere le loro migliori amiche e i loro ricordi più preziosi.

Tiziana ha ereditato la sua passione da suo padre e da nonni e bisnonni. La prima bottega che riparava bambole fu aperta già alla fine del XIX secolo e ora lei l’ha trasformata in un posto magico dove sia bambini che adulti possono ritrovare il loro mondo fantastico. “Chiedo al bambino di mettere la mano sulla pancia, si vede precisamente la mano del bambino, poi chiedo loro di mettere lo stetoscopio, perché la cosa strana è che qui c’è un cuore che batte”, dice la donna. 

Per le bambole, entrare in questo posto significa essere riparate e aggiustate, ma per tutti gli altri significa sentire di nuovo la magia della propria fanciullezza.

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