Dai portuali agli studenti, in piazza contro l'obbligo del Green pass

'No green pass'
'No green pass' Diritti d'autore MARCO BERTORELLO/AFP or licensors
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Di Euronews
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Proteste in tutta Italia contro il Green pass obbligatorio. Le manifestazioni dei portuali bloccano numerosi scali, tra cui quelli di Trieste e Genova

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Da Trieste in giù, nel giorno in cui entra in vigore il Green pass obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, monta la protesta contro la certificazione verde allargata.
Una norma che riguarda tutti i lavoratori, dipendenti della pubblica amministrazione e di aziende private, professionisti, autonomi, lavoratori domestici.
Secondo gli organizzatori, le manifestazioni sono pacifiche e apartitiche.

Per i manifestanti, che hanno animato le piazze italiane, il Green pass è una norma che viola i diritti individuali, sanciti dalla Costituzione; una legge discriminatoria.

A Roma, il corteo ha causato qualche disagio al traffico ma la protesta si è sviluppata sostanzialmente senza disordini con i diversi presidi, da San Giovanni ai raduni estemporanei in diverse parti della città.
In mattinata, alcuni manifestanti hanno provato a bloccare il traffico nella zona di Porta Maggiore; la Polizia è intervenuta senza incidenti.
Al Circo Massimo un raduno è stato organizzato dal gruppo Sentinelle della Costituzione.

A Milano si è vissuto qualche momento di tensione con il lancio di bottiglie d'acqua all'indirizzo delle forze dell'ordine.
Diversi i luoghi di riunione: l’Arco della Pace (l'unico autorizzato), la Statale, Piazza Fontana.
Centinaia di persone, soprattutto studenti ma anche lavoratori dell'Atm, hanno sfilato in corteo al grido di "No Green pass" e "Libertà". I disagi nel trasporto pubblico sono stati limitati. Sono 272 i dipendenti dell’Atm sprovvisti di certificato. Ma il servizio non ha sibìto grandi contraccolpi.

A Torino si sono tenuti diversi presidi, che non sembrano però avere rallentato o compromesso attività e servizi. I timori per la tenuta del trasporto pubblico nel capoluogo regionale non si sono tramutati in realtà secondo l'azienda di gestione, la Gtt, anche se fonti sindacali insistono nell'affermare che il personale privo del certificato verde è intorno al 20%. Al Palazzo di giustizia di Torino, dove il tagliando è obbligatorio per magistrati e cancellieri ma non per gli avvocati, il necessario aumento dei controlli ha provocato la formazione di una lunga coda a inizio mattinata.

Ma è soprattutto presso gli scali portuali di Ancona, Genova e - su tutti - Trieste che i raduni hanno richiamato più persone: erano circa 7mila i manifestanti al varco 4 del porto di Trieste, una delle manifestazioni più partecipate degli ultimi anni.

Il Coordinamento dei lavoratori portuali aveva annunciato il blocco "a oltranza": il porto di Trieste è andato in tilt, il prefetto ha denunciato i manifestanti perché lo sciopero era illegittimo.

A Genova, i camion provenienti soprattutto dal Nord Italia sono rimasti bloccati in coda alle porte del Varco Etiopia dello scalo portuale.

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