Stop all'alternanza scuola-lavoro: gli studenti scendono in piazza per dire basta al progetto degli stage gratuiti in azienda dopo la morte di 2 ragazzi durante un tirocinio
Se le imprese trasformano l'alternanza scuola - lavoro in un bacino di manodopera gratuita e non tutelata, è il momento di scendere in piazza.
Con questa motivazione migliaia di studenti hanno manifestato in 40 città italiane: una protesta innescata dalla morte di due giovani, Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, durante lo stage previsto dal progetto ministeriale.
L’alternanza scuola lavoro è un progetto, promosso dal MIUR, che consente agli studenti di liceo, istituti tecnici e professionali, di trascorrere un periodo di tempo a diretto contatto con la realtà lavorativa, grazie a un tirocinio presso aziende o enti della Pubblica Amministrazione.
Le proteste studentesche
A Torino 6 Carabinieri e un funzionario di Polizia sono rimasti feriti negli scontri davanti alla sede dell'Unione industriale.
A Milano i manifestanti hanno gettato della vernice rossa contro le sedi dell'Unicredit e di Jp Morgan mentre a Roma alcuni studenti hanno lanciato uova e bottiglie verso la Polizia.
Anche la scuola napoletana scende in piazza: la formazione - dicono i ragazzi - si fa nelle aule, studiando, spingendo i giovani a sviluppare un approccio critico rispetto alle ingiustizie sociali e allo sfruttamento lavorativo. Contestata anche la nuova formula dell'esame di maturità.
Alcune organizzazioni studentesche chiedono le dimissioni del Ministro dell'Istruzione Bianchi e del Ministro dell'Interno Lamorgese.
Lunedì prossimo una delegazione di studenti sarà in audizione in Commissione Cultura alla Camera.