Merkel in Serbia e Albania. Un viaggio per il proseguimento dell'integrazione europea

Merkel in Serbia e Albania. Un viaggio per il proseguimento dell'integrazione europea
Diritti d'autore Marko Drobnjakovic/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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La Germania vuole continuare a guardare all'est per proseguire un processo di integrazione dei paesi balcanici. Gli auspici della cancelliera tedesca uscente

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La cancelliera tedesca Angela Merkel in visita ufficiale a Belgrado, ha marcato la prima tappa del suo viaggio di congedo nei Balcani occidentali. Ad accoglierla all'aeroporto si è recato il presidente serbo Aleksandar Vucic

L'interesse europeo per i Balcani è un dato assodato. La Merkel ha chiesto all'Europa di proseguire nel consolidamento dell'influenza comunitaria verso questi paesi ed ha manifestato una certa preoccupazione nel constatare - come suffragato anche dal premier serbo Vucic - che si stanno facendo dei passi indietro rispetto a questa prospettiva. 

"Noi europei, già membri dell'Unione europea, dovremmo sempre tenere presente che c'è un interesse geo-strategico assoluto nell'accogliervi all'interno dell'Unione europea (...) notiamo peraltro come si manifestino influenze da altri attori internazionali qui, nei Balcani occidentali", ha precisato Merkel. "Una volta soddisfatte le condizioni, l'Unione europea deve mantenere la parola data per l’adesione di questi paesi, Non deve continuare a inventare nuove condizioni solo perché non vuole proseguire con il processo per ragioni di politica interna. Questo crea solo delusione.”

Nei colloqui bilaterali con il primo ministro albanese Edi Rama, la Merkel ha accolto con favore i progressi sullo stato di diritto in Albania e Macedonia settentrionale.

Il perimetro degli interessi strategici

La politica dell'Europa comunitaria con l'allargamento ad est risulta un interesse strategico di prima grandezza dell'Unione. Gli stati dei Balcani occidentali - che includono Serbia, Bosnia, Macedonia del Nord, Albania, Montenegro e Kosovo - hanno cercato per decenni l'adesione all'Ue. Tuttavia a causa dell'interesse in relativo stallo e delle varie crisi diplomatiche che l'Ue ha dovuto affrontare, prima fra tutte quella della fuoriuscita della Gran Bretagna, la questione orientale è passata decisamente in secondo piano; la cosa ha favorito la nascita di nuove collaborazioni dei paesi balcanici con Russia e Cina.

La dinamica dell'ingresso in Europa

La Merkel ha auspicato alla Serbia di progredire verso una democrazia e un pluralismo più compiuti nella sua società. La cancelliera uscente aveva avviato nel 2014 il cosiddetto Processo di Berlino, una iniziativa diretta a facilitare e accelerare il cammino dei Paesi del Balcani occidentali verso l'integrazione europea.

Parlando in conferenza stampa al termine di un colloquio con il presidente serbo, la cancelliera tedesca ha ammesso che nella Ue esiste una certa preoccupazione per quel che riguarda la funzionalità dell'Unione con l'arrivo di nuovi Paesi membri. 

Poi ha fatto riferimento al riguardo all'iniziativa del presidente francese Emmanuel Macron di introdurre una nuova metodologia nel processo negoziale dei Paesi candidati. Una metodologia basata su cluster tematici e non su singoli capitoli da chiudere. "So che a volte c'è la percezione che il processo negoziale procede a rilento e che da parte della Ue si pongono nuove richieste, ma si vedono una serie di risultati e passi avanti", ha detto Merkel, che ha ribadito la validità del Processo di Berlino.

Gli "Open Balkan"

Rispondendo ai giornalisti, Angela Merkel, con riferimento all'iniziativa cosiddetta di "Open Balkan" (o mini-Schengen, come era stata definita inizialmente) fra Serbia, Albania e Macedonia del Nord per l'abbattimento di ostacoli, barriere alle frontiere per facilitare e accelerare gli scambi commerciali nella regione, ha detto di ritenere che, al di là di accordi fra singoli Paesi, l'obiettivo deve essere un processo di integrazione europea che includa tutti e sei gli stati dei Balcani occidentali (Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Albania e Kosovo).

La Germania, davanti all'Italia, è il principale partner economico della Serbia, dove sono in crescita gli investimenti tedeschi che danno lavoro a oltre 70 mila persone. 

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