Serbia, nel villaggio di Majdan tra i migranti respinti al confine

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Bloccati dalla polizia di Ungheria e Romania durante i tentativi di oltrepassare il confine per dirigersi verso l'Europa occidentale

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Dietro a un campo di girasoli la recinzione separa la Serbia dall’Ungheria. Qui sorge Majdan, un minuscolo villaggio che, a prima vista, sembra assonnato e quasi abbandonato come molti altri in tutto il Paese balcanico, ma che a uno sguardo più attento rivela una realtà parallela: quella dei migranti che lottano per attraversare i confini, pesantemente sorvegliati, per entrare nei vicini Stati dell’Unione europea, Romania e Ungheria.

"La polizia in Romania mi ha preso e rimandato indietro in Serbia. Ora sono in questa casa, lavo i vestiti, cucino ma ci riproverò"; "In Somalia c’è paura, la vita non va. In Europa invece è bella, si sta bene. Ho provato 14 volte. Lo rifarò, spero di avere fortuna", spiegano due migranti provenienti dalla Somalia.

Majdan è uno degli hub ai confini dell’Unione in cui i migranti rimangono bloccati, spesso per mesi, durante i continui tentativi di attraversamento della frontiera, per dirigersi verso l’Europa occidentale. Da qui non possono andare avanti né indietro. Attualmente sono circa 200.

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