La contestata infrastruttura, a cui parlamento e commissione europei sono contrari, imbarazza la Germania che raddoppierà l'importazione di gas russo
Riprendono dopo una pausa di un anno i lavori del gasdotto Nord stream 2, destinato a trasportare attraverso il mar Baltico il gas russo in Germania.
Il progetto, come è noto, è contestato e mette in difficoltà Berlino. "La Germania non dipenda troppo dall'energia fornita dai russi", aveva tuonato il presidente americano uscente Donald Trump imbarazzando l'alleanza; poi c'è stato anche l'avvelenamento dell'oppositore politico russo Alexei Navalny con un ruolo preponderante di Berlino nel suo salvataggio e di Nord stream 2 davvero non si era più sentito parlare. Ma questo sabato i lavori per completare un'opera, già a buon punto, riprendono.
La Germania in posizione scomoda
In che posizione si trova la Germania? Per Claudia Kemfert dell'Istituto tedesco per la ricerca economica, il Paese è in un vespaio: "La Germania è in mezzo a tanti problemi. Si troverà nel mezzo di difficoltà e litigi di ordine geopolitico che sono in corso sin dall'inizio della costruzione di questo gasdotto - dice - Ci sono le sanzioni contro la Russia, che si intrecciano con le controversie geopolitiche legate alla questione ucraina e molto altro".
Eppure l'infrastruttura, prima inibita pure dalle sanzioni statunitensi imposte alle imprese implicate, va avanti. Ci sono tubi da posare in fondo al mare nelle acque danesi e tedesche nonostante 'UE non abbia mai appoggiato questo gasdotto, il parlamento ha votato contro e lo ha detto molto chiaramente - ricorda Thomas O'Donnell, Analista energetico, Hertie School of gvernance, Berlino - La Commissione europea è stata costantemente contraria".
L'opera una volta completata trasporterà, se mai entrerà in funzione, 55 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia alla Germania, il doppio della fornitura attuale.