Berlino: addio all'ultimo squat, il Liebig34, sgomberato tra le proteste

Un momento dello sgombero del Liebig34 a Friedrichshain
Un momento dello sgombero del Liebig34 a Friedrichshain Diritti d'autore Christophe Gateau/(c) Copyright 2020, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten
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Di Gioia Salvatori
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Il palazzo si trova in uno dei quartieri più in voga della capitale, a Friedrichshain; la proprietà ha deciso due anni fa di non rinnovare il contratto agli occupanti. Finisce così nella capitale tedesca l'epoca delle occupazioni iniziata negli anni 80

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E' un pezzo di storia berlinese che se ne va, era l'ultima grande occupazione nella capitale tedesca e questo venerdì è stata sgomberata. Si tratta del Liebig34 a Friedrichshain. D'altronde non ci si poteva aspettare che durasse molto un'occupazione a scopo abitativo e culturale in uno dei quartieri più in voga a Berlino. A Friedrichshain i prezzi delle case negli ultimi anni sono saliti vertiginosamente, come al Mitte. Lo sgombero è stato relativamente pacifico anche se accompagnato da una manifestazione "I manifestanti non ci hanno disturbato. Ci sono stati picchi di emozione, rumore, una protesta ma è ammissibile perché pacifica - ha raccontato Thilo Cablitz, portavoce della polizia berlinese - Certo qualcuno poi ha gettato bottiglie e altri oggetti contro i poliziotti, questo ovviamente non è compatibile con la libertà di manifestare e quindi siamo intervenuti".

Stop all'occupazione anarco-queer-femminista

L'occupazione che si definisce "anarchico-queer-femminista" dal 1999 offre rifugio a circa 40 persone. Un bar e un centro culturale autogestito hanno aiutato il collettivo a raccogliere una parte dei soldi necessari per pagare l'affitto ma la proprietà 2 anni fa ha deciso di non rinnovare il contratto di locazione e oggi lo sgombero.

L'avvocato del collettivo ha lamentato l'illegittimità di sgomberare nel bel mezzo di una pandemia ma quello che fa male al cuore di tanti berlinesi è soprattutto che con la fine dell'ultimo squat termina un'epoca. Un'epoca fatta di occupazioni illegali, sì, ma anche di sogni di libertà e note di colore nella città.

E infatti per protestare contro l'azione della polizia, Anna Mai, fischiettando ai margini del cordone di polizia, diceva "il Liebig34 è un simbolo della diversità di questa città che non dovrebbe appartenere solo ai ricchi. Berlino sta morendo".

A Berlino negli ultimi anni i prezzi degli immobili, ben sotto la media di altre grandi capitali europee, sono saliti vertiginosamente e con essi gli affitti tanto che quest'anno il governo ha emanato una legge tesa a calmierare il mercato degli affitti. Resta la grande domanda abitativa e una storica carenza di alloggi per una capitale in crescita ed espansione continua, tutti elementi che fanno del mercato immobiliare berlinese un mercato teso. Nel 2018 i prezzi degli immobili a Berlino sono saliti del 20%, un'esplosione unica al mondo e sempre di più, come in altre capitali, ad acquistare sono grandi gruppi finanziari. 

Per saperne di più: Berlino in piazza contro il caro affitti

**    Berlino congela gli affitti**

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