Trump o Biden: cosa cambia davvero per gli europei

Joe Biden e Donald Trump
Joe Biden e Donald Trump Diritti d'autore Patrick Semansky/AP
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Di Mathieu Pollet
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Vi presentiamo una carrellata dei principali temi della politica statunitense che coinvolgono anche i cittadini comunitari: cosa succede se vince lo sfidante democratico e cosa se invece resta il Presidente in carica

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Mentre la corsa alla Casa Bianca si fa sempre più serrata, Euronews ha fatto una carrelata su ciò che ogni candidato significherà per i problemi chiave che coinvolgono anche gli europei.

Cambiamento climatico

Trump non ha mai fatto mistero del suo scetticismo nei confronti del riscaldamento globale.

Sebbene gli Stati Uniti, sotto la guida di Barack Obama, avessero originariamente firmato l'accordo di Parigi - che mira a mantenere l'aumento delle temperature medie globali ben al di sotto dei 2 °C sopra i livelli preindustriali - nel novembre del 2019 l'amministrazione di Trump ha dato notifica formale della sua intenzione di ritirarsi dagli impegni dell'accordo.

L'accordo, tuttavia, prevedeva un periodo di un anno prima di qualsiasi ritiro effettivo - ciò significa che gli Stati Uniti non potranno abbandonare prima del 4 novembre 2020, un giorno dopo le elezioni.

La professoressa Anne Deysine, autrice di "Stati Uniti e Democrazia", ha detto a Euronews che Trump ha ritirato alcune delle misure volte alla tutela dell'ambiente in vigore negli States. Aggiungendo, però, che per un'eventuale amministrazione Biden - che ha promesso di aderire all'accordo di Parigi - sarebbe possibile annullare i cambiamenti di Trump.

Biden ha anche sostenuto la necessità di "un'economia energetica che sia al 100% pulita e di emissioni nette ridotte allo zero entro il 2050".

L'accordo nucleare iraniano

Nel giugno 2015 è stato raggiunto un accordo volto a limitare il programma nucleare iraniano e stipulato tra Teheran, Cina, Russia, Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Germania, insieme all'Unione Europea.

L'accordo prevedeva che, in cambio dell'eliminazione o del taglio delle scorte di uranio arricchito da parte dell'Iran, l'Iran ottenesse il ritiro delle sanzioni internazionali.

Tuttavia, nel maggio 2018 Trump ha annunciato anche in ritiro da questo accordo, che ha definito "orribile", e il ripristino delle sanzioni.

Il Presidente in carica disse che la sua amministrazione avrebbe "lavorato con gli alleati per trovare una soluzione reale, globale e duratura" per impedire all'Iran di sviluppare armi nucleari - nonostante mancassero "dopo il 2009, indicazioni credibili di attività rilevanti in Iran per lo sviluppo di un ordigno esplosivo nucleare" secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica.

La controversa decisione ha portato al riaccendersi delle tensioni tra i due Paesi.

La professoressa Deysine ritiene che ci sia ancora tempo per fare marcia indietro sul ritiro dal momento che "gli europei sono riusciti a convincere gli iraniani a non fare nulla di troppo dannoso".

La situazione è cambiata, tuttavia, da quando l'accordo fu raggiunto, come ha spiegato a Euronews Anne Kraatz, membro anziano dell'Open Diplomacy.

Poiché Biden ha dimostrato una certa volontà di rilanciare il dialogo con le autorità iraniane, sostenendo che l'accordo "stava funzionando", Kraatz dice di non poter essere certa che i democratici raggiungano un consenso sull'accordo iraniano e sui modi di gestirlo - a differenza dell'accordo di Parigi che hanno sostenuto a lungo e all'unanimità.

"Naturalmente - sottolinea a sua volta Deysine - la situazione è peggiore oggi di quanto non fosse dopo la firma dell'accordo, ma le cose possono essere riparate e rattoppate, questo non sarebbe il caso dopo otto anni"

Un accordo commerciale UE-USA?

Il commercio internazionale non è un argomento da poco nella corsa presidenziale.

Nel 2019, i membri dell'UE hanno esportato 384 miliardi di euro di merci verso gli Stati Uniti e importato 232 miliardi di euro di merci - il che equivale a 152 miliardi di euro in un surplus commerciale per l'UE.

importazioni tra Unione europea e Stati Uniti nel 2019

L'economista di Bdo Bipe Advisory Anne Sophie Alsif ha detto a Euronews che l'elezione di Biden sarebbe "una buona notizia perché la sua posizione è molto meno nazionalista" rispetto a Trump.

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Gli ultimi sono stati quattro anni difficili per i diplomatici europei, che hanno visto l'amministrazione Trump combattere a suon di tariffe il deficit commerciale e le frizioni geopolitiche.

Asif spiega, tuttavia, che Biden non si è occupato molto di fare annunci pratici riguardo al commercio internazionale, proprio per via della strategia populista di Trump.

Mentre Biden elogia il multilateralismo, Trump cotinua a puntare il dito contro la Cina, tra gli altri, portando così dalla sua quello che era il primo grido dello scontento americano, una mossa questa che lo ha reso popolare tra molti connazionali.

Per il momento si tende a ritenere che Biden, oltre a concedere un po' di sollievo ai suoi omologhi europei, ristabilisca le relazioni economiche condotte attraverso l'Organizzazione Mondiale del Commercio, spesso bistrattata da Trump.

Per quanto riguarda l'alleanza commerciale transatlantica non ancora nata tra gli Stati Uniti e l'UE, sempre più sotto pressione dopo l'elezione di Trump, Alsif non è sicura che il futuro presidente, chiunque sia, possa rilanciare i negoziati.

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Organizzazioni internazionali

La tendenza all'internazionalismo di Biden indica che, in caso d'elezione, si muoverebbe rapidamente "per ricostruire le relazioni malamente interrotte dagli Stati Uniti con molti alleati, compresa la NATO", ha scritto Klaus W. Larres in The Conversation.

Trump ha spesso criticato i suoi omologhi NATO in Europa, minacciando di ridurre i contributi statunitensi se non avessero aumenteranno le loro spese. A luglio ha annunciato che 12.000 soldati statunitensi sarebbero stati trasferite dalla Germania verso altri Paesi dell'UE.

"Rivedremo tutte le decisioni che il presidente Trump ha preso, inclusa questa", ha detto a Reuters Antony Blinken, consigliere senior di Biden per la politica estera.

Biden dovrebbe anche prendere provvedimenti per tornare a far parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) e della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.

Trump ha abbandonato entrambe le agenzie per via di presunti pregiudizi anti-israeliani, spingendo il suo Paese verso un ulteriore isolamento.

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Biden dal canto suo ha anche promesso di tornare a far parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Trump aveva formalmente notificato all'Onu la sua intenzione di ritirarsi dall'OMS il 7 luglio 2020, affermando che l'agenzia stava "gestendo male e coprendo" la crisi da coronavirus in modo favorevole alla Cina.

Kraatz ha osservato, tuttavia, che il rilancio delle relazioni internazionali potrebbe essere facilitato dalla competenza di Biden e dalla sua precedente esperienza come vicepresidente. "Conosce tutti di persona", ha detto.

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