Carlos Ghosn è uscito da solo da casa sua, Parigi: "Affare riguarda Beirut e Tokyo"

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Di Salvatore Falco
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Complici, tempo e soldi. Carlos Ghosn ha avuto bisogno di tutto questo per poter fuggire dal Giappone dove l'ex presidente di Renault Nissan era sottoposto al regime di libertà vigilata.

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Complici, tempo e soldi. Carlos Ghosn ha avuto bisogno di tutto questo per poter fuggire dal Giappone dove l'ex presidente di Renault Nissan era sottoposto al regime di libertà vigilata.

Flightradar24 mostra la fuga di Ghosn con un volo no-stop da Osaka alla Turchia

L'aereo privato utilizzato da Carlos Ghosn avrebbe lasciato nella tarda notte di domenica l'aeroporto internazionale di Osaka, atterrando 12 ore dopo in Turchia. Lo rivela il sito internet Flightradar24, in grado di monitorare i voli aerei in tempo reale, mostrando che il decollo dall'aeroporto del Kansai sarebbe avvenuto poco dopo le 23 ora locale. Una tesi avvalorata da una telecamera del canale pubblico giapponese Nhk, all'interno dell'aeroporto e posizionata sulla pista, che segnala un jet privato in movimento e poi in fase di decollo.

Nelle immagini della videosorveglianza esce da solo da casa Tokyo

I filmati di videosorveglianza a Tokyo mostrano che Carlos Ghosn, l'ex numero uno di Renault-Nissan fuggito dal Giappone per il Libano violando la libertà vigilata, è uscito da solo dalla sua casa nella capitale giapponese. Lo riferiscono fonti vicine all'inchiesta citate dalla tv pubblica nipponica Nhk.

Ghosn è stato ripreso verso mezzogiorno ora locale di domenica 29 dicembre da una telecamera che era stata installata nell'ingresso della sua residenza per controllare i suoi spostamenti, secondo Nhk. Le immagini non mostrano alcuna altra presenza sospetta al suo fianco. La polizia giapponese sospetta che Ghosn abbia poi raggiunto qualcun altro per prendere un aereo.

Il suo avvocato giapponese, furioso con lui ma lo capisco

"Mi sono sentito arrabbiato e tradito per la sua fuga, ma lo capisco". A sorpresa così uno degli avvocati giapponesi dell'ex presidente della Renault Nissan ha parlato del suo 'cliente'. Sul suo blog personale, Takashi Takano, ha raccontanto che quando ha saputo la mattina di Capodanno che Ghosn era fuggito in Libano, ha provato subito "una rabbia intensa": "Mi sono sentito tradito. Ma quando mi sono ricordato di come ero stato trattato dal sistema giudiziario di questo Paese, la rabbia si e' spostata in una direzione diversa", ha scritto Takano. "Sono stato certamente tradito. Tuttavia, non è stato Carlos Ghosn a farlo".

La ricostruzione: "Fuga ben preparata"

La rocambolesca fuga di Carlos Ghosn dal Giappone invece è stata "estremamente" ben pianificata, e ci sono voluti sicuramente complici, tempo e soldi. Lo sostiene il criminologoo Christophe Naudin, in un'intervista all'Afp. Naudin, specialista di sicurezza aerea e di "usurpazione di identità", spiega: "Ci sono persone che sanno come eseguire questo tipo di operazioni, che sono abbastanza banali per i servizi di sicurezza che poi si dedicano all'attività privata".

"Una delle cose più complicate è stata portarlo via da casa sua" aggiunge. Per andare all'aeroporto Kansai di Osaka, dove ad attenderlo c'era un volo per Istanbul e poi da Istanbul a Beirut, il viaggio deve essere stato fatto in auto perché prendere il treno è troppo rischioso, avrebbe potuto essere riconosciuto. Il volo, poi, è stato effettuato con un business jet, non un jet privato: "E questo eè importante - fa presente Naudin - perché significa che l'equipaggio non sa chi trasporta. I piloti hanno la lista, naturalmente, ma in realtà non la guardano".

Facendo una ricostruzione, dice, le cose sono andate così: "Carlos Ghosn ha un nome latino e diversi passaporti" quindi, aggiunge, "se avessi organizzato io la fuga avrei portato in Giappone un uomo che assomiglia al signor Ghosn diversi giorni prima, con uno dei suoi passaporti". Ghosn ne possedeva tre, libanese francese e brasiliano, ma in questo caso sarebbe dovuto essere un passaporto non sequestrato dai giapponesi, e timbrato quindi con la data d'ingresso nel paese.

Compagnia privata turca: "Nostro dipendente ha falsificato i documenti dei passeggeri"

L'amministratore delegato della compagnia privata turca MNG Jet, Can Sasmaz, ha detto che un dipendente ha ammesso di aver falsificato i documenti dei passeggeri: "Ha confermato di aver agito a titolo personale, all'insaputa o senza l'autorizzazione della direzione di MNG Jet".

La compagnia ha reso noto che due suoi aerei sono stati usati illegalmente dall'ex patron della Renault-Nissan, Carlos Ghosn, per fuggire dal Giappone e raggiungere il Libano. In una nota ha dichiarato di aver presentato denuncia "per l'uso illegale dei suoi servizi charter nell'ambito della fuga di Carlos Ghosn dal Giappone".

"Nel dicembre 2019, MNG Jet ha noleggiato due jet privati a due diversi clienti - ha detto la società in una nota pubblicata sul proprio sito - un jet privato da Dubai a Osaka e da Osaka a Istanbul e un altro jet privato da Istanbul a Beirut. I due contratti apparentemente non erano collegati tra loro. Il nome di Ghosn non compariva sui documenti ufficiali di nessuno dei voli".

Le domande su Ghosn: due jet privati turchi per la fuga? Ha firmato l'esclusiva con Netflix?
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