La polizia è intervenuta usando gas lacrimogeni e caricando i manifestanti. Si segnalano feriti
"Voi avete i milioni, noi siamo milioni" Così grida in coro l'immensa folla che per la terza settimana di seguito si è riversata per le strade di Algeri dopo la preghiera del venerdì, protestando contro la candidatura del 4 volte presidente Abdelaziz Bouteflika, ormai 81enne e gravemente malato.
Ad Algeri, un serpentone di manifestanti lungo oltre un km si è riversato nelle strade del centro, procedendo a fatica per via della partecipazione senza precedenti: nei pressi del palazzo presidenziale, la polizia li ha bersagliati con granate stordenti e lanci di lacrimogeni. Manifestazioni altrettanto imponenti si sono viste ad Orano, Costantina e in molte altre città. "Siamo stufi dell'intero sistema - dice una manifestante nella Capitale - vogliamo che se ne vadano. Auguro una buona guarigione al signor Bouteflika, ma la gente ormai si è ribellata contro di lui".
In realtà l'opposizione algerina inizia a nutrire dubbi sul fatto stesso che Bouteflika - ricoverato in una clinica Svizzera dalla fine di febbraio - sia ancora in vita. Ieri, in un'intervista a Europe 1 il candidato alla presidenziali Rachid Nekkaz aveva annunciato di voler andare a Ginevra per accertarsi personalmente delle condizioni di salute dell'ex presidente. Nelle stesse ore in cui i manifestanti si riversavano in strada, il sito della Tribune de Genève riferiva del fermo di Nekkaz - da parte delle forze dell'ordine svizzere - davanti all'ospedale dove Bouteflika è ricoverato. Ad accompagnare il candidato c'erano un centinaio di connazionali.