In migliaia hanno manifestato a Buenos Aires contro le misure avviate per arginare la crisi.
È un film già visto, ma non per questo meno impressionante: l'Argentina, alle prese con una grave crisi di fiducia dei mercati e della valuta nazionale (il peso), si mobilita contro il piano di austerità, imposto dal Fondo Monetario Interazionale, che prevede tagli drastici alla spesa pubblica . Il bilancio degli scontri di piazza è di 9 feriti e 27 arresti.
Vilma Ripoll, leader del Movimento dei Lavoratori Socialisti, accusa il governo: "È il piano del Fondo Monetario. Non è il budget per i bisogni della gente. Aumentano i licenziamenti, le imprese sono costrette a chiudere e tutto questo perché il governo sta distruggendo il valore nazionale. Stanno distruggendo tutto. Ci lasceranno una terra con un debito monumentale e senza via d'uscita".
In migliaia hanno manifestato a Buenos Aires mentre la Camera dei Deputati era impegnata nell'esame del bilancio preventivo per il 2019.
I manifestanti hanno incendiato cassonetti e lanciato sassi e bastoni contro le forze di Polizia: una guerriglia urbana dichiarata contro gli interventi del governo del presidente Macri.
Al centro della protesta misure che rientrano nel piano degli impegni assunti per ottenere la nuova tranche di aiuti del Fondo Monetario Internazionale.