L'arte dei piccoli Rohingya

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Di Maria Elena Spagnolo
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Grazie a due artisti di New York nel campo profughi di Kutupalong in Bangladesh vengono realizzate vere e proprie opere d'arte

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Siamo in Bangladesh, nel campo di Kutupalong, dove oltre 900mila persone di etnia Rohingya hanno trovato rifugio dalla repressione dell’esercito birmano. 

Qui sono arrivati i colori di due artisti di New York, Max Frieder e Joel Bergner, che in collaborazione con l’Unicef organizzano corsi per i piccoli abitanti del campo. Un’esperienza che ai bambini piace molto e che sta cambiando l’aspetto delle capanne e non solo.

"Bambini, adolescenti e famiglie possono raccontare le loro storie alle loro comunità. Quindi possono creare delle opere d’arte che possa far loro comprendere che quello che dicono è importante. Invece di essere vittime o sopravvissuti, possono diventare agenti del cambiamento sociale nelle loro comunità", spiega Max Frieder.

Secondo gli artisti, che fanno parte del collettivo Artolution, l’arte aiuta i bambini a dimenticare gli orrori visti in Birmania.

Grazie alla collaborazione con l’Unicef alcune opere vengono esposte a New York.

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