Libia: continua la battaglia per i terminal petroliferi

Libia: continua la battaglia per i terminal petroliferi
Di Euronews
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Tra dichiarazioni e contro dichiarazioni, continua la battaglia per il controllo dei terminal petroliferi che costituiscono una risorsa economica di prim'ordine ma anche di potere e controllo del territorio

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Le notizie su quanto accade sul terreno libico si rincorrono contradditorie, come al solito.

Nella tarda mattinata del 21 giugn, Ibrahim Jadhran, 31 anni, una sorta di signore della guerra, ha sostenuto di aver ripreso il terminal di Ras Lanuf, uccidendo vari uomini del generale Khalifa Haftar.

Generale che poco prima aveva annunciato la riconquista da parte delle sue forze armate del terminal petroliferi.

La nuova battaglia per i terminal petroliferi è in atto da diversi giorni, la coltre di fumo è giunta fino a Brega, città di Ibrahim Jadhran, fatto prima capo delle guardie petrolifere, poi estromesso, due anni fa circa, dalla protezione di pozzi e terminal dallo stesso governo di Tripoli di Serraj, dopo aver perso il primo confronto armato con il generale Haftar.

La situazione sul terreno resta molto fluida; più chiari sembrano i dati legati alla produzione di petrolio: sotto Gheddafi la Libia produceva 1,6 milionidi barili di greggio al giorno, oggi non si va oltre i 240 mila.

Questo mentre il Paese resta in mano alla guerriglia, la benzina paradossalmente scarseggia e in casa l'energia elettrica va e viene.

E mentre il governo di Tripoli di Serraj, quello internazionalmente riconosciuto avrebbe chiesto un intervento all'Italia, entro dicembre si terranno le politiche, come stabilito alla conferenza sulla Libia, organizzata da Parigi solo qualche settimana fa.

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