Dramma dei rifugiati, la Caritas: il Papa parla ma nessuno lo ascolta

Dramma dei rifugiati, la Caritas: il Papa parla ma nessuno lo ascolta
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Di Paolo Alberto Valenti
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Abbiamo intervistato il Segretario Generale della Caritas Internationalis, Michel Roy

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Il Segretario Generale di Caritas Internationalis Michel Roy affronta la grande sfida del sostegno ai rifugiati, un'azione che investe l'intero fronte internazionale in un momento in cui la solidarietà si è fatta rara in Occidente. Lo abbiamo raggiunto a Roma, dove opera, in Vaticano.

Secondo il rapporto annuale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, guerre, persecuzioni e non solo hanno spinto all'emigrazione forzata 68,5 milioni di persone nel 2017. Un autentico record. Quali sono le azioni di aiuto che Caritas conduce nel mondo?

Abbiamo messo in opera 40 operazioni d'urgenza, in parte legate al problema della guerra, ai conflitti e la violenza locale, in parte legate ai disastri ambientali la cui ampiezza dipende dalle trasformazioni climatiche...

Ma si tratta di collaborazioni?

Si tratta di un aiuto che è organizzato dal livello locale, che procede dalle organizzazioni diocesane, quindi gli organismi di primo livello, quelli privinciali, fino al sostegno da parte degli organismi internazionali. Per esempio l'azione presso i Rongya in Bangaldesh, è guidata da Caritas Bangaldesh. Il governo del Bangladesh non consente alle ONG internazionali di operare direttamente, in modo facile, quindi agisce Caritas Bangladesh, ma l'ampiezza dei bisogni locali è tale da pretendere il sostegno di altre caritas di altre nazionalità,per esempio nel settore delle costruzione di abitazioni e nel settore dell'accesso all'acqua potabile

Lei pensa che le logiche del neocapitalismo siano i peggiori nemici della solidarietà?

Il mondo d'oggi è il prodotto di 30 anni di una mondializzazione che è stata sviluppata semplicemente sulla base della finanza.....ho letto recentemente che il numero dei miliardari sul pianeta è aumentato di 500 unità in un anno. Perché? Semplicemente perché tutta l'economia mondiale è orientata in una certa dinamica che punta alla produzione di maggiore ricchezza solo per gli azionisti, coloro che detengono il capitale.

Papa Francesco parla in generale forte su questo problema sociale. Constatiamo che le persone applaudono, ascoltano e in particolare i dirigenti concordano con l'enciclica Laudato Si' che ha permesso di porre in essere l'accordo di Parigi sul clima ma molto spesso i governanti ascoltano poi girano le spalle e si dedicano a qualcosa d'altro.

Non si può acettare che coloro che hanno sofferto nei paesi d'origine, che per ragioni di forza maggiore hanno scelto di lasciare le loro case e i loro familiari, siano rifiutati come fossero dei sottouomini...no, sono esseri umani che hanno molto sofferto e che meritano di essere riconosciuti e accolti.

Il Papa può avere la forza per fermare le azioni di Donald Trump oppure no?

Direi di no perché il Papa ha già parlato in molti modi e continua a farlo, come accaduto domenica scorsa sulla questione dei migranti e la sua parola resta nell'aria, non viene accolta, siamo in una fase in cui l'umanità, il senso dell'umano è in regressione, la qualità dell'umanità cala quindi bisogna ritrovare la via del rispetto dei diritti umani, del rispetto della dignità delle persone.

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