Grazie al Piano Einstein, sostenuto dai Fondi di coesione dell'Unione Europea, il futuro è oggi per coloro che scappano dal sud del mondo
Il progetto d'integrazione ha un nome un cognome nei Paesi Bassi: Piano Einstein
L'Europa si rende conto che l'unica possibilità per rendere virtuosa l'accoglienza è di creare amicizia fra rifugiati e abitanti locali.
Dema Kadre: Mi chiamo Dema Kadre, sono una rifugiata siriana, sono ospite del centro d'accoglienza e partecipo al Piano Einstein, qui. Ciò significa incontrare nuove persone del quartiere di Overvecht, imparare a stare insieme ha cambiato la mia vita.
Dima ha 21 anni. E' giunta nei Paesi Bassi da 8 mesi. Fa parte del vicinato, dei 400 rifugiati e richiedenti asilo di circa 170 nazionalità che vivono nello stesso complesso abitativo con 39 giovani olandesi di [Overvecht](http://www.observatoire-des-territoires.gouv.fr/observatoire-des-territoires/sites/default/files/Eurostat_Taux_chomage_2009_UE27.PDF https://en.wikipedia.org/wiki/Overvecht), Utrecht.
Per un anno l'intero vicinato ha beneficiato di una struttura di formazione e coaching chiamata "Piano Einstein" sostenuta dal Fondo di Coesione dell'Unione europea con sede davanti al centro di asilo.
Dema Kadre: Questo centro d'asilo è nel cuore della città, quindi tutto nuovo per noi ma possiamo comunicare direttamente col vicinato, e ci sentiamo proprio come vicini di casa, non come rifugiati.
Corsi di lingua personalizzati, avvio all'impresa, insegnamento l'approccio del programma è per un futuro aperto in Olanda o altrove con l'obiettivo di superare i pregiudizi.
Johan è olandese e vive nel quartiere.
JOHAN VAN DOORN: Il corso per l'imprenditoria che ho seguito qui mi ha messo in contatto con i rifugiati. All'inizio pensavo: oddio cosa mai sarà! Ma sono rimasto molto sorpreso, sono persone molto gentili, i rifugiati.
La riuscita c'è. Grazie al Piano Einstein Johan ha creato la sua azienda e Dima andrà all'università a settembre per realizzare il suo sogno di studiare diritto internazionale.