Ritiro dall'accordo nucleare iraniano, tutte le reazioni all'annuncio di Trump

Ritiro dall'accordo nucleare iraniano, tutte le reazioni all'annuncio di Trump
Diritti d'autore Il presidente iraniano Hassan Rohani
Di Lillo Montalto Monella
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Critiche da UE e Mosca, gli unici plausi arrivano da Arabia Saudita e Israele. Tehran annuncia che continuerà a dialogare con gli altri firmatari in cerca di una soluzione

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L'annuncio di Donald Trump del ritiro degli USA dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), il trattato nucleare firmato con l'Iran nel 2015 (qui spiegato nel dettaglio) ha provocato un effetto domino di reazioni, a partire da quella più attesa, ovvero quella di Tehran.

Il Presidente Rouhani si è detto pronto a riprendere il programma di arricchimento dell'uranio ma aspetta di valutare l'esito delle trattative con tutti gli altri Paesi firmatari, ricordando che Washington non è la sola controparte in ballo, anzi: l'amministrazione USA, afferma il capo di stato iraniano, non ha mai fatto nulla finora per rispettare l'accordo.

I principali leader europei, a partire da Federica Mogherini, la prima a parlare a stretto giro dopo la conferenza stampa di Trump, si sono detti rammaricati per la decisione statunitense e hanno annunciato la volontà di rispettare gli accordi. Anche la Russia non appoggia la decisione del tycoon americano.

Lodi al discorso di Trump giungono invece dagli storici nemici dell'Iran, ovvero Israele e Arabia Saudita.

Rouhani: l'Iran non lascerà l'accordo, non ancora

Lo ha affermato il Presidente iraniano Hassan Rouhani in diretta tv subito dopo l'annuncio del suo omologo americano, Donald Trump. Rouhani si è detto pronto a riprendere il programma nucleare ma ha aggiunto che Teheran continuerà ad andare avanti sull'intesa con gli altri firmatari, accusando gli USA di non aver mai rispettato gli impegni.

"Al contrario di quanto dice Trump, rimarremo in questo accordo anche senza Washington. Continueremo a trattare. Tutto dipende dall'interesse del nostro Paese, che dobbiamo difendere. Se nel contesto di nuove trattative sarà rispettato, allora lo manterremo", ha detto Rouhani, che non si è detto sorpreso di quanto accaduto, aggiungendo che Trump ha precedenti nel non rispettare accordi internazionali.

Rouhani ha definito quella di Trump una "guerra psicologica ed economica contro il nostro popolo" e si è detto pronto a fronteggiare le future sfide.

Unione Europea: "Proteggeremo l'intesa sul nucleare"

Prima della conferenza stampa di Trump, fonti del Ministero degli Esteri tedesco avevano confermato a euronews che l'Unione Europea continuerà a rispettare i termini del JCPoA e la sua implementazione se Tehran farà lo stesso. Pochi minuti dopo le parole del Presidente USA, si è presentata ai microfoni Federica Mogherini, capo della diplomazia UE.

L'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha ribadito le intenzioni europee di tenere fede al patto, aggiungendo che l'accordo funziona e sta raggiungendo i suoi obiettivi.

"Non permettete a nessuno di smantellare questo accordo, una delle più grandi conquiste" della diplomazia, ha detto in conferenza stampa. "Noi proteggeremo l'intesa sul nucleare".

I leader europei: l'accordo va mantenuto

"L'accordo con l'Iran va mantenuto. Contribuisce alla sicurezza nella regione e frena la proliferazione nucleare. L'Italia con gli alleati europei per confermare gli impegni presi", ha scritto su Twitter il Presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni.

Anche i leader di Germania, Francia e Gran Bretagna, Angela Merkel, Emmanuel Macron e Theresa May, esprimono "rammarico e preoccupazione" per la decisione del presidente Donald Trump di ritirare gli Usa dall'accordo sul nucleare con l'Iran e ribadiscono che al contrario Berlino, Parigi e Londra intendono restare fedeli a quell'intesa. Lo si legge in una dichiarazione congiunta a tre diffusa da Downing Street.

Netanyahu e Arabia Saudita si congratulano con Trump

Apprezziamo molto la decisione del presidente Trump", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu subito dopo l'annuncio della Diplomatic Room. Ha definito la decisione "coraggiosa e corretta". "Se fosse rimasto in vigore - ha proseguito - entro alcuni anni Iran avrebbe avuto bombe atomiche".

"L'Iran vuole servirsi della Siria come base avanzata contro Israele. Siamo determinati a impedir loro di attaccarci, avvertirebbero la potenza della nostra forza".

Pochi minuti prima dell'atteso discorso in cui il presidente americano Trump ha annunciato l'uscita dall'accordo sul nucleare con Teheran, l'esercito israeliano ha ammonito di "essere pronto per vari scenari" e che ogni "aggressione avrà una risposta severa".

Israele ha aperto i rifugi sulle Alture del Golan nel nord del paese e alzato lo stato di allarme, con il richiamo di un piccolo contingente di riservisti, "a causa delle irregolari attività delle forze iraniane in Siria".

Anche l'Arabia Saudita, nemica di Tehran, ha applaudito alle aprole di Trump. "Il Regno riafferma il suo appoggio e dà il benvenuto alla strategia annunciata dal Presidente USA sull'Iran", ha scritto l'agenzia di notizia statale saudita, SPA. Viene auspicato che "la comunità internazionale adotti una posizione decisa e unita nei confronti di Teheran e le sue attività ostili e destabilizzanti contro la stabilità della regione e di sostegno ai gruppi terroristici come Hezbollah e Houthi".

Mosca, anche se Usa lasciano, accordo non cessa subito

A Mosca "non credono che l'accordo" sul nucleare iraniano "cesserà di esistere immediatamente" dopo la decisione degli Usa di ritirarsi da esso: lo ha detto il rappresentante della Russia presso l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) Mikhail Ulianov in un'intervista all'agenzia di stampa iraniana Irna, ripresa da Interfax. "Avremo un po' di tempo per gli sforzi diplomatici - ha aggiunto Ulianov - e la Russia farà tutto il possibile per minimizzare le conseguenze negative della decisione americana". Secondo Ulianov, uscendo dall'accordo sul nucleare iraniano, gli Usa arrecherebbero "un danno reale al regime internazionale della non proliferazione delle armi nucleari, e non per mesi ma per anni".

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Siria e Turchia condannano la decisione di Trump

Anche la Siria condanna la decisione del Presidente USA, scrive Reuters citando fonti del ministero degli Esteri.

Il portavoce del presidente turco Tayyip Erdogan ha scritto su Twitter che la risoluzione di Trump "causerà instabilità e nuovi conflitti". La "Turchia manterrà la propria posizione contro tutte le forme di armi nucleari"

L'Onu profondamente preoccupato

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, si e' detto "profondamente preoccupato" per il ritiro degli Usa dall'accordo sul nucleare iraniano. "Ho ripetutamente ribadito che l'intesa è un importante risultato e ha contribuito alla pace'' ha detto. "È essenziale che tutte le preoccupazioni riguardanti l'attuazione dell'accordo siano affrontate attraverso i meccanismi stabiliti", ha aggiunto, invitando gli altri firmatari a "rispettare pienamente i rispettivi impegni assunti".

Obama: "Un errore serio"

L'ex presidente USA Obama, sotto la cui amministrazione è stata firmata l'intesa nel 2015, ha definito la decisione del successore, Donald Trump, "misguided", ovvero errata, incauta.

"Credo che mettere a rischio il JCPOA senza violazioni dell'accordo da parte dell'Iran sia un serio errore", ha scritto in un comunicato.

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Anche John Kerry, ex segretario di Stato americano, non è stato tenero su Twitter: l'annuncio odierno "ci isola dagli alleati europei, mette Israele a grave rischio, dà potere ai falchi iraniani e riduce il potere negoziale globale" degli Stati Uniti.

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