Dopo le polemiche suscitate dalla lettera a 'Le Monde' in cui l'attrice difendeva la libertà di corteggiamento condannando la caccia alle streghe seguita al caso Weinstein, Deneuve costretta a precisare; rivendica tutto ma si scusa alle vittime che si siano sentite offese.
Dopo il massacro mediatico perpetrato dalle pasionarie del movimento #metoo e non solo, l'attrice francese Catherine Deneuve è costretta alla precisazione. Precisazione che arriva a mezzo stampa attraverso il giornale Liberation, numero del 15 gennaio.
L'attrice francese chiede scusa a tutte le donne vittime di molestie che si siano sentite ferite dalla lettera aperta inviata a Le Monde con cui l'attrice e altre 100 firmatarie hanno difeso il diritto degli uomini di corteggiare; l'appello finito nella bufera condannava senza mezzi termini le molestie e le violenze ma rivendicava anche il diritto degli uomini di esprimere il loro desiderio e delle donne di non vivere come prede, nella paura, incriminando la caccia alle streghe "talvolta per una denuncia sui social network".
L'attrice francese si è inserita nel dibattito suscitato dal caso Weinstein, criticando le degenerazioni del movimento #metoo (in Francia #balancetonporc). Nel lettera a* Le Monde* un tentativo di distinguo e di riconciliazione tra i sessi che ha provocato anche offese personali a Catherine Deneuve. L'attrice Asia Argento, per esempio, ha scritto su twitter che Deneuve e le altre firmatarie dell'appello a Le Monde hanno "interiorizzato la misoginia tanto da diventare lobotomizzate", altri hanno scritto che l'attrice ha ancora bisogno di essere corteggiata per sua gratificazione personale, o peggio ancora...
Così ora la Deneuve, attesa oggi a un festival ad Angers, torna sull'argomento precisando che se l'appello avesse contenuto una sola parola a favore delle molestie non l'avrebbe firmato ma comunque chiedendo scusa a chi si dovesse essere sentito offeso: "Alle vittime di molestie e solo a loro, chiedo scusa", scrive.
Per il resto rivendica la sua posizione, la sua libertà e il suo essere stata femminista fin dalla prima ora, stroncando anche tutti i conservatori che hanno spezzato una lancia a suo favore come Silvio Berlsuconi: "Vorrei dire ai conservatori, ai razzisti e ai tradizionalisti di tutti i tipi che hanno trovato strategico darmi il loro sostegno che non mi ingannano: non avranno né la mia gratitudine né la mia amicizia", scrive.