Il referendum della diaspora

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Di Debora Gandini
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Unione Europea contro Turchia. Gelo diplomatico in vista del referendum costituzionale, voluto dal presidente Erdogan, in programma il 16 aprile

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Siamo ormai ai ferri corti tra Turchia e Unione Europea a un anno dall’accordo sui migranti.

How EU countries have responded to Turkey rallies https://t.co/MLubMAPukQpic.twitter.com/9QZ1gjYlmA

— euronews (@euronews) 13 marzo 2017

Il rischio di arrivare alla rottura senza precedenti tra Ankara e i gli Stati membri è forte. Dopo il secco no di Germania, Paesi Bassi ora si aggiunge quello della Danimarca che ha negato comizi di rappresentanti istituzionali turchi in vista del referendum costituzionale del prossimo 16 aprile.

Major changes if #Yes wins the #referendum. #Turkeyhttps://t.co/kfaWkoGrQb

— Stefano Dossi (@stefano_dossi) 13 marzo 2017

La diaspora turca, bersaglio elettorale

In seguito al fallito colpo di stato dello scorso luglio, seguito da una violenta repressione da parte del governo turco, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha deciso di proporre una riforma che mira a rafforzare i suoi poteri. Un referendum cruciale per Ankara dove la differenza la farà la comunità turca all’estero. Erdogan ha bisogno, anche e sopratutto, dei turchi della diaspora. Una comunità e un voto che pesano in vista della consultazione. In Germania sono circa 3 milioni i turchi residenti, quasi la metà ha il diritto di voto; 650 mila quelli che vivono in Francia (320 mila sono iscritti nelle liste elettorali), 400 mila nei Paesi Bassi.

Spiegato il motivo per cui rappresentanti istituzionali del governo turco hanno deciso la scorsa settimana di partire alla volta dell’Europa. Comizi e ospiti non desiderati, ufficialmente per motivi di sicurezza dicono fonti di Berlino o di Amsterdam. Viaggi bloccati. Politici rispediti in patria. Un comportamento che rievoca le pratiche naziste e fasciste ha tuonato il presidente turco. Accuse inaccettabili hanno tuonato Berlino e l’Aja.

Parole che hanno infiammato le piazze in Turchia e nelle principali capitali europee. Ad Istanbul un uomo è salito sul tetto del consolato olandese issando la bandiera turca. Se Ankara resta un partner fondamentale agli occhi dell’Unione Europea, le relazioni con questo Paese continuano a far discutere molti leader gli stati membri. Finora solo Parigi ha lanciato segnali di pace autorizzando un comizio del titolare degli Esteri turco Cavusoglu. Lo scontro sembra essere solo all’inizio.

Tension between #Turkey and #EU escalates over banned #referendum campaigns. #emergingmarkets#Netherlands#newshttps://t.co/iHrt21EEUzpic.twitter.com/7y2qlsjsLT

— EMIS (@EMIS_News) 13 marzo 2017

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