Elettori chiamati al voto per eleggere i sindaci in Turchia. Registrati tafferugli a Diyarbakir. Almeno una persona è morta e altre 12 sono rimaste ferite
I cittadini turchi chiamati alle urne per le elezioni amministrative, a poco meno di un anno da quelle generali che hanno portato alla riconferma, per il terzo mandato consecutivo, del presidente Recep Tayyip Erdoğan e del suo partito conservatore, il Partito giustizia e sviluppo (Akp).
La tornata elettorale rappresenta un test significativo sia per Erdoğan e l'Akp che per i partiti di opposizione, frammentati a seguito della sconfitta della coalizione guidata dal Partito repubblicano popolare (Chp) alle elezioni parlamentari e presidenziali di maggio 2023.
Più di 60 milioni di elettori sono chiamati a eleggere sindaci e consiglieri di ogni città, provincia e distretto del Paese. Le partite più importanti si giocano nelle due città principali della Turchia, Istanbul e Ankara. Le due città nel 2019 sono sorprendentemente passate nelle mani del principale partito di opposizione, il Chp, dopo 25 anni di governo dell'Akp e Erdoğan punta a riconquistarle.
Un morto e dodici feriti in Kurdistan
Almeno una persona è morta e altre dodici sono rimaste ferite non lontano dalla città a maggioranza curda di Diyarbakir, nel sud-est del Paese. Lo ha annunciato il ministero alla Salute turco. "Dei tafferugli sono scoppiati fra due gruppi domenica durante il voto, è stato fatto anche uso da armi da fuoco", fa sapere il ministero.
Espulsa dalla Turchia Anna Camposampiero, osservatrice di Rifondazione comunista
Migliaia di osservatori elettorali volontari sono stati istruiti sulle regole di cui avranno bisogno per controllare i brogli e garantire la regolarità del voto. Tra loro non ci sarà, a differenza di quanto programmato, Anna Camposampiero, membro della segretaria nazionale del Partito della Rifondazione comunista e nell'esecutivo della Sinistra europea, candidata alle elezioni europee del prossimo giugno nella lista Pace terra dignità.
Camposampiero, ha annunciato in una nota Rifondazione, è stata espulsa dalla Turchia e imbarcata su un volo arrivato in mattinata all'aeroporto di Bergamo.
"Abbiamo appreso che il regime di Erdoğan ha disposto il divieto di ingresso in Turchia nei confronti della nostra compagna. Non è stato possibile ancora verificare le motivazioni del provvedimento ma di certo ha a che fare con il suo impegno a sostegno dei diritti del popolo curdo e dell'opposizione di sinistra in Turchia", scrive Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.
"Ricordiamo che Anna avrebbe dovuto svolgere il ruolo di osservatrice alle elezioni amministrative nelle regioni a maggioranza curda e doveva arrivare a Dyarbakir. La sua espulsione descrive bene il clima di repressione in cui si svolgeranno le elezioni amministrative in Turchia", conclude Acerbo.