Ammutinamento in Costa d'Avorio: tutto risolto in 48 ore?

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Di Diego Giuliani
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Accettazione delle rivendicazioni dei militari in rivolta e liberazione del Ministro della difesa sembrano scrivere la parola fine alla crisi aperta venerdì in Costa d’Avorio dall’ammutinamento dei mi

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Accettazione delle rivendicazioni dei militari in rivolta e liberazione del Ministro della difesa sembrano scrivere la parola fine alla crisi aperta venerdì in Costa d’Avorio dall’ammutinamento dei militari, che reclamavano migliori condizioni salariali e pagamento di arretrati e bonus.

Côte d’Ivoire: Alassane Ouattara accède aux revendications des soldats mutins https://t.co/3ea3RwWDaxpic.twitter.com/nqG0KtEPN8

— RFI Afrique (@RFIAfrique) 7 gennaio 2017

Il breve sequestro del Ministro della difesa ivoriano è avvenuto nonostante il Presidente Ouattara si fosse impegnato a prendere in considerazione le rivendicazioni dei militariScoppiata a Bouaké, seconda città del Paese, la rivolta aveva poi portato a forti tensioni anche nella capitale Abidjan e in diversi altri centri.

I frenetici sviluppi della giornata di sabato, in un precedente servizio di euronews

#civ#bouake Extrait du discours du président Alassane Ouattara relativement à la mutinerie de soldats mécontents pic.twitter.com/QQZrN3vUom

— LeaderNews (@LeaderNewsCI) January 7, 2017

In un Tweet il passaggio del discorso televisivo con cui il presidente Alassane Ouattara ha annunciato che le rivendicazioni dei militari saranno soddisfatteIl presidente Ouattara in televisione: “Le vostre rivendicazioni saranno prese in considerazione”: “Confermo il mio accordo perché le rivendicazioni dei militari sui bonus e sul miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro vengano prese in considerazione – ha detto il presidente ivoriano Alassane Ouattara, nella serata di sabato -. Voglio però sottolineare che i metodi utilizzati per portare avanti queste rivendicazioni non sono stati appropriati, alla luce di tutti i nostri sforzi sul piano economico e del riposizionamento diplomatico. Chiedo quindi ora a tutti i militari di tornare le loro casemre per permettere l’attuazione di queste misure”.

Recatosi proprio a Bouaké per negoziare una soluzione, il Ministro della difesa Alain-Richard Donwahi era stato trattenuto per due ore dai militari ammutinati che reclamavano un’immediata soddisfazione delle loro richieste. Un annuncio in tal senso era stato fatto poco prima dal presidente Alassane Ouattara, che aveva tuttavia criticato i metodi della protesta.

“È lì grazie a noi e oggi ci trascura”: le accuse degli ammutinati al presidente Ouattara

Le radici del malcontento dei militari sarebbero tuttavia secondo diversi analisti antiche e non facili da estirpare. Un esperto ivoriano in questioni di difesa, intervistato dai colleghi di RFI le imputa soprattutto alle frustrazioni delle componenti dell’esercito provenienti dalle cosiddette “FAFN”, un gruppo che aveva apportato un sostegno determinante all’ascesa al potere di Alassane Ouattara. Proprio alla luce di questo contributo alcuni di loro considererebbero da allora di non essere stati sufficientemente ricompensati, soprattutto sul piano delle gratificazioni e degli avanzamenti di carriera.

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